CON LE LINEE GUIDA, TURCO ILLIBERALE DAL NUOVO GOVERNO UN ATTO RIPARATORIO

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“Dopo aver difeso la Legge 40 nelle piazze e disertando le urne, come ha fatto la maggioranza assoluta dei cittadini italiani, tutto potevamo aspettarci tranne che di doverci difendere da un ministro della Repubblica. Un ministro che in questa circostanza ha mostrato tutto il suo volto illiberale e arrogante”. Così l’Associazione Scienza & Vita, nata dal Comitato che difese la Legge 40 nel referendum abrogativo del 2005, giudica il colpo di mano del ministro della Sanità Livia Turco che “ha voluto porre il suo pessimo sigillo su un’azione di governo fallimentare sulle questioni eticamente sensibili”.
“Ma ciò che è più grave è che il ministro – precisa Scienza & Vita – con le nuove linee guida ha apertamente contraddetto l’esito referendario, ergendosi così contro la volontà popolare che aveva respinto i quesiti referendari perché sorretta da un principio di precauzione nei confronti dell’embrione. Ai cittadini italiani che amano la vita e la difendono, questo ministro e questo governo hanno voluto dare l’ultimo schiaffo, forzando l’interpretazione della legge e decretando il via libera alla diagnosi preimpianto che resta a tutti gli effetti illegale, in quanto portatrice di una pratica eugenetica”.
“A questo punto – precisa l’Associazione – la palla passa nelle mani del nuovo governo, il quale dovrà, per rispetto della volontà popolare, ripristinare la legittimità del risultato referendario. Noi ci attendiamo che questo sia uno dei primissimi atti del nuovo esecutivo e del nuovo ministro della Salute. A tale riguardo è necessario – conclude Scienza & Vita – che il governo si attrezzi con le persone giuste per perseguire questo fine. E’ inutile sottolineare come un tale atto riparatorio, compiuto dalle persone giuste, diverrà la cartina di tornasole della qualità del rapporto tra il governo e i cittadini”.

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Pubblicato in Comunicati Stampa