“Occorre una profonda azione rieducativa che coinvolga tutti gli attori sociali ed istituzionali in grado di recuperare la centralità della dignità di ogni donna – aggiunge l’esponente del Consiglio d’Europa – per scongiurare l’indifferenza che, davanti ad ogni atto d’odio, diventa altrimenti complice inesorabile di femminicidi, abusi e violenze”. “Il grado di umanità e progresso di un popolo – conclude Gambino – si misura da come viene trattata e rispettata la donna e la sua dignità”.