“SCIENZA & VITA, ECCO QUELLO CHE CHIEDONO TANTI MEDICI ITALIANI: PIU’CURE, PIU’HOSPICE, PIU’PRUDENZA”.

facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Prosegue la campagna di Scienza & Vita di ascolto dei medici italiani sul tema del testamento biologico. Con questa raffica di interviste ad un nuovo gruppo di medici, facciamo il punto sul nostro particolarissimo sondaggio sull’opportunità di varare una legge che disciplini il testamento biologico. Anche queste ultime interviste, pubblicate oggi sul sito di Scienza & Vita, confermano un sostanziale giudizio negativo sull’opportunità di varare un’apposita disciplina e un no secco all’eutanasia. La domanda invece è quella di adottare un sano criterio di prudenza. Quel tante volte evocato “principio di precauzione”, sbandierato ad ogni pie’ sospinto e che i legislatori, impegnati a trattare un tema eticamente e socialmente sensibile come quello del fine vita, faticano ad accettare. I medici da noi interpellati, in rappresentanza dell’intera categoria, esprimono il “comune sentire” di un universo professionale che nutre un sincero rispetto per la vita e si fa carico, piuttosto, della responsabilità di instaurare una sana e corretta alleanza terapeutica fra medico e paziente. Infine, emerge la generalizzata richiesta di hospice in grado di rispondere alle insistenti e rinnovate domande di cura legate al fine vita. Tutto dunque, tranne che l’eutanasia, che per tanti medici è il convitato di pietra del testamento biologico all’italiana. Nella newsletter di Scienza & Vita, che lancia oggi le nuove interviste, è presente anche un dossier di approfondimento che affronta sia dal punto di vista medico sia dal punto di vista giuridico la sentenza Englaro. Non manca infine l’opinione di Eugenia Roccella che denuncia il grumo (italiano) di interessi che si nasconde dietro gli applausi alla pillola RU486.

image_pdf
facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Pubblicato in Comunicati Stampa