Una storia scritta da Egidio Termine che parla di utero in affitto, denunciando il postumanesimo che vuole ridefinire l’antropologia. “È un viaggio drammatico, conflittuale”. Guarda il TRAILER
Così il regista palermitano Egidio Termine nel descrivere l’esperienza che vive Lauro, protagonista del suo film “Il figlio sospeso”, affronta il tema della maternità surrogata sviscerando le più intime ripercussioni di questa pratica. Spinto dal desiderio di affrancarsi da uno stato di sospensione della sua identità, Lauro affronta un cammino – commenta il regista – “doloroso ma necessario, perché gli restituisce una maturità interiore” nel momento in cui scopre la sua origine: un concepimento con la modalità dell’utero in affitto.
Prima uscita a Roma, Giovedì 25 gennaio, ore 20.30 / 22.30. Cinema TIZIANO, via Guido Reni (zona Flaminia – vicino Auditorium). Saranno presenti il regista e i protagonisti del film. La programmazione continuerà per tutto il weekend. Ne hanno parlato anche Radio e Famiglia Cristiana