L’Ass. cult. ilTeatroFaMale, presenta "La Morte che ti Diedi"… e giù con le grattate, per chi ne ha, scongiuri con sussidi e amuleti di vario genere, per chi ne è sprovvisto…
Ma vogliamo andare al di là della superstizione? Dei gatti neri o del canto di una civetta? Dello specchio rotto, del sale versato, dell’ombrello aperto dentro casa, e del "di venere o di marte…"? E l’elenco potrebbe essere infinito; in tema di superstizioni ciascun essere umano può dimostrarsi un creativo. E innumerevoli sono anche gli antidoti: dai più tradizionali (corno di varie dimensioni, scopetta, etc.) ai patetici sincretismi sacro-profani (padre Pio + quadrifoglio, Madonna di Fatima + ferro di cavallo, etc.).
Ebbene, il nostro è uno spettacolo per spiriti liberi!
Per chi crede che il teatro debba, "dis-turbare" e "far paura", insomma, "far male" affinché poi sia un "bene".
Per chi crede che guardare in faccia la morte possa dar senso alla vita.
Per chi pensa che "mors tua vita mea" non sia solo un modo di dire.
Per chi è convinto che la maternità non sia solo la conseguenza dell’incontro fra uno spermatozoo e un ovulo.
Per chi non nasconde a se stesso che anche l’amore di una madre può essere fallace e mortale.
Per chi non elude domande del tipo: "Dov’è il mio angelo custode quando mio marito mi tradisce? Dov’è la Provvidenza quando un cancro s’è portato via i miei affetti più cari? O quando mia figlia è stata violentata? O il mio bambino è nato handicappato? Quando un figlio uccide un padre? O una madre il suo bambino? Quando un feto viene eliminato ancor prima di nascere? … E dov’è l’angelo custode di tutti quelli che non sono battezzati? Dov’era Dio l’11 settembre o il 26 dicembre? E perché se un numero lo moltiplichi per zero dà zero, e se invece lo dividi per zero tende all’infinito?"…