Presentazione volume L’economia sociale di mercato e i suoi nemici

Dal 31/05/2013
al 31/05/2013
Dalle 17:00
alle 19:30
Città Firenze
Luogo c/o Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze g.c via Folco Portinari, 5
Relatori recano il saluto: Dott. Marcello Masotti Presidente Scienza & Vita Firenze Dott. Leonardo Tirabassi Presidente Circolo dei Liberi-Magna Carta Fi intervengono: Prof. Flavio Felice Ordinario Dottrine Economiche e Politiche c/o Pontificia Università Lateranense Prof. Francesco Forte Emerito Scienza delle Finanze c/o Università Roma la Sapienza Prof. Antonio Magliulo Ordinario Storia del Pensiero Economico c/o Luspio coordina l’incontro: Prof. Luigi Cappugi Docente Politica Economica Internazionale c/o Università Lumsa Roma
Collaborazione Amici di Supplemento d'anima / CSC - Movimento Cristiano Lavoratori Firenze - Ucid Fi
Telefono 055 2399194
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L’ECONOMIA SOCIALE DI MERCATO E I SUOI NEMICI Scienza &Vita, interessata primariamente ai problemi della bioetica e dell’antropologia nella dimensione coordinata della fede e della ragione, nell’attuale drammatica crisi, vuole rivolgere la riflessione anche ad altre dimensioni della “vita” come l’economia da cui dipende la creazione e l’equa distribuzione dei beni e del lavoro. La Dottrina sociale cristiana ci insegna il primato della persona, che la produzione dei beni, come peraltro ogni altra dimensione della vita a partire dalla politica, non può prescindere dalla morale, ha carattere relazionale e non può essere concepita in una dimensione individualistica. Al di là dell’immediata necessità di trovare soluzioni ai problemi contingenti che per le fasce più deboli riguardano oggi anche beni primari che sembravano fino a poco fa assicurati per sempre, c’è da invocare una profonda riflessione su ciò che è avvenuto nei decenni scorsi non solo per valutare esperienze ma per orientare le scelte del futuro. Non c’è dubbio che si è vissuto al di sopra delle possibilità e si è consumata più ricchezza di quella prodotta. Ma accanto e prima degli errori operativi e del malgoverno, quale è stato il quadro di pensiero , la cultura che li ha consentiti? Pensiamo ad utopie che hanno largamente prolificato come quelle ispiratrici dei “piani Beveridge”: lo stato pensa a tutto “dalla culla alla tomba”. Molte classi dirigenti hanno ritenuto di poter assicurare un benessere totale ai cittadini ritenendo le risorse illimitate e possibile, illimitatamente, il ricorso a una sistematica politica di deficit di bilancio. Oggi ne vediamo le conseguenze e ci accorgiamo che stanno pagando i più deboli e soprattutto che il benessere e i consumi della generazione anziana hanno pregiudicato il futuro delle nuove generazioni. Si sono anche operate formidabili ingiustizie assegnando risorse enormi alla politica e alle aree da essa influenzate che hanno prodotto in tanti casi privilegi insopportabili e una redistribuzione di ricchezza tanto immeritata quanto ingiusta. Forse dovremmo anche ripensare la lezione di maestri del pensiero sociale e politico ignorati e disattesi durante la loro vita e che, con decenni di anticipo, hanno previsto l’odierno disastro. Vengono alla mente per il nostro paese: Einaudi, Sturzo , Zampetti per citare alcuni dei nomi più prestigiosi. Ora alcuni autorevoli studiosi come Flavio Felice, Francesco Forte e Clemente Forte rivolgono l’attenzione, collo studio “l’economia sociale di mercato e i suoi nemici”, alle scuole di pensiero che sono sviluppate in quella Germania che non a caso vanta oggi una delle più forti economie mondiali. Il modello dell’economia sociale di mercato, delle scuole di Ordo di Friburgo di Walter Eucken e Franz Böhm e di Francoforte e Colonia di Ludwig Erhard e Alfred Müller-Armack col bilancio in pareggio, la stabilità monetaria, il mercato di concorrenza, la tutela sociale basata su merito e responsabilità e la prevalenza del diritto privato sul pubblico, è alla base del miracolo economico tedesco iniziato nel dopoguerra, così come quello ‘italiano si avvalse delle parallele teorie di Luigi Einaudi. Questi principi hanno influenzato il Trattato europeo di Roma e quello dell’Euro. Nello scontro con le dottrine dello stato sociale assistenzialistico e con i precetti keynesiani del pieno impiego basato sul deficit, questo modello ha subito degenerazioni e fraintendimenti. Resta tuttavia d’estrema attualità per capire e valutare ad esempio le questioni economiche dell’oggi: l’azione della Bce in confronto alla Federal Reserve, il nuovo patto fiscale dell’eurozona e le possibili politiche pro crescita. Marcello Masotti Presidente Scienza & Vita Firenze

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