FAMIGLIA O FAMIGLIE – SESSO O GENERE

Dal 18/10/2013
al 18/10/2013
Dalle 17:00
alle 20:00
Città Firenze
Luogo c/o Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, g. c., via Folco Portinari, 5
Relatori Reca il saluto S.E. Mons. Claudio Maniago Vescovo Ausiliare Arcidiocesi di Firenze Intervengono Prof.ssa Paola Ricci Sindoni Presidente Nazionale Scienza & Vita - Ordinario filosofia morale c/o Università di Messina; Padre Maurizio Faggioni Medico - Teologo membro Pontificia Accademia per la Vita; Dr. Gianni Fini Presidente Forum Toscano delle Associazioni Familiari; Dr. Daniele Mugnaini Psicologo - Presidente Associazione Psichiatri Psicologi Cattolici Toscana Coordina l’incontro Dr. Marcello Masotti Presidente Scienza & Vita Firenze
Collaborazione Associazione Medici Cattolici Firenze - Forum Toscano Associazioni Familiari - M.C.L Firenze - MOICA Firenze - Movimento per la Vita Firenze
Telefono 0552399194
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Famiglia o famiglie; sesso o genere Nel clima di disagio e di disorientamento che accompagna l’attuale momento c’è in primo piano la crisi economica ma anche un mutamento, talora capovolgimento, di mentalità e di cultura in merito ad aspetti fondamentali e dimensioni costitutive, antropologiche, dell’uomo e della società quali il sesso e la famiglia,che sconvolge convinzioni condivise non solo di credenti ma anche di non credenti fino a poco fa. La famiglia, perfezionata dal Cristianesimo, è nata prima e il giurista romano già aveva definito il matrimonio "coniunctio maris et feminae, consortium omnis vitae, divini et humani iuris communicatio" (unione dell’uomo e della donna, comunanza di sorte per tutta la vita, comunione di diritto divino e umano); ma fino ai nostri giorni la famiglia dell’uomo e della donna restava il fondamento della società per tutti: per gli anticlericali come Mazzini che però predicava "Dio, Patria e famiglia", per gli agnostici come Prezzolini che rilevava che la famiglia aveva molti limiti ma che non si è saputo creare niente di meglio per l’uomo. La modernità ha cercato di sostituire il concetto di "natura" nella sua connotazione metafisica e fisica sostituendolo con quello della "storia". Nelle varie versioni l’uomo è presentato come un prodotto sociale e le realtà che la Chiesa chiama "naturali", come la famiglia, non sono altro che istituzioni storiche , "situazionali", quindi culturali e destinate a cambiare nel tempo. In questa ottica tutto è variabile e, in nome del "costume" o del progresso della scienza si intende la natura come una fase da superare in vista di nuove "magnifiche sorti progressive" segnate dalla scienza: nuove tappe della libertà e della autodeterminazione dell’uomo. Il sesso non è più fatto di natura, ma una scelta culturale e la famiglia non è più l’unione di maschio e femmina ma anche l’unione di persone dello stesso sesso che non vuole rinunziare neppure ai figli a costo di comprare i gameti per fare la fecondazione artificiale. E con i contenuti devono cambiare le parole: non ci sono più il padre e la madre ma i genitori,(A e B), non ci sono più i maschi e le femmine ma un’indistinta realtà all’insegna dell’ideologia del "gender"; sono cadute le vecchie ideologie ottocentesche ma sono nate le nuove. L’utopia dell’egualitarismo, fallita sul piano politico, col gender si è trasferita dalle classi ai sessi. Nella pluralità delle convivenze e abolendo la dualità dei sessi, il matrimonio è uno dei possibili accordi, ma negandone la specificità e i riflessi sociali sul bene comune. A difendere la natura e la famiglia sono rimasti quasi da soli i cattolici. Benedetto XVI nel discorso alla Curia romana del 22 dicembre 2008 ha affrontato il tema del "gender" che, in definitiva, si risolve nella "autoemancipazione dell ‘uomo dal creato e dal Creatore". Dalla fede nel Creatore discende per la Chiesa la responsabilità per il creato, da far valere anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l’acqua e l’aria come doni della creazione appartenenti a tutti, deve proteggere anche l’uomo contro la distruzione di sé stesso. È necessario che ci sia qualcosa come una ecologia dell’uomo nel senso giusto". E il cardinal Bagnasco in una polemica col prof. Schiavone in una Assemblea della Cei ebbe a dire che certo anche la famiglia come tutte le realtà umane è stata soggetta a mutamenti storici, ma che due punti erano permanenti: la complementarietà dei sessi e la cura e l’educazione dei figli. Alla famiglia" speranza e futuro della società italiana" è stata dedicata la settimana sociale dei cattolici italiani con un’analisi a largo spettro, fra l’altro, del ruolo della famiglia nell’economia e nei processi demografici. Per chi crede nella famiglia come dualità dei sessi e come incontro di uomo e donna e la considera come "il genoma che fa vivere la società", per usare le parole del sociologo Donati, si affaccia ora anche la prospettiva di non poterla più neppure difendere. Il progetto di legge contro l’omofobia in discussione al Parlamento è preoccupante perché potrebbe essere usato non per combattere le discriminazioni nei confronti degli omosessuali ma in maniera liberticida per operare discriminazioni nei confronti di chi vuole sul piano civile o religioso difendere il matrimonio e la famiglia formata da uomo e donna. La Costituzione che ha sancito le rinnovate libertà dopo la dittatura fascista, all’articolo 19, proclama solennemente che"tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa" e, all’art 21, che "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola , lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". A Torino il presidente della Cei ha affermato che ai cattolici per portare il loro contributo riassunto nella dottrina sociale della chiesa è necessaria "una maggiore unità culturale e ideale ….a prescindere da dove sono collocati." Potrebbe essere necessaria anche la presenza e la testimonianza di cui hanno dato prova i cattolici italiani al "family day" o i francesi alla "manif contre le mariage pour tous". Marcello Masotti Presidente Scienza & Vita Firenze

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