Famiglia = Maschio + Femmina? ideologia gender e Natura umana

Dal 15/10/2011
al 15/10/2011
Dalle 09:00
alle 18:00
Città Brescia
Luogo Centro pastorale Paolo VI, Via Calini 30
Relatori Prof. Mons. Tony Anatrella
Collaborazione Ufficio Famiglia e della Pastorlae Familiare Diocesi di Brescia
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Ha ancora senso considerare la coppia – nucleo originario della famiglia – come composta da un maschio e una femmina? O questa non è altro che
una delle possibili opzioni tra altri tipi di “coppia”? La maternità e la paternità sono in rispettivo rapporto con il femminile ed il maschile, oppure sono
funzioni sociali intercambiabili? Numerose visioni antropologiche contemporanee sviluppano l’idea di un uomo che si costruisce da sé. Nelle teorie di genere (gender theories) si afferma che non esistono una natura maschile o una natura femminile, ma semplicemente un corpo maschile oppure femminile, che non determina il destino psicologico delle persone. In altre parole, la mascolinità e la femminilità di una persona non dipendono necessariamente dalla realtà biologica, ma si formano soprattutto in relazione alle identità di genere, le quali, a loro volta, sono il risultato di produzioni sociali legate al contesto culturale di ogni epoca. La differenza tra l’uomo e la donna è così negata: si diventa per cultura maschio o femmina (o di altri “generi” ancora: gay, lesbo, trans…). In questo contesto a tutti spetta il diritto di «scegliere » il proprio orientamento sessuale, il tipo di «coppia» ed i ruoli genitoriali ai quali ciascuno può aspirare. Ci sono molte contraddizioni ed ingenuità in questa teoria idealista. Il Convegno si propone di riflettere sia su questa visione dell’uomo alla quale si ispirano le deliberazioni di varie Agenzie delle Nazioni Unite, del Parlamento Europeo e della Commissione di Bruxelles, ma anche di molti Paesi nel mondo (relativamente a parità, matrimoni gay e adozione di bambini da
parte di persone dello stesso sesso), sia sulle ricadute per l’impegno pastorale della Chiesa.
La riflessione si svilupperà a partire dalla prospettiva antropologica personalista e relazionalecomunitaria e in quella della psicoanalisi freudiana,
guidati dalla consapevolezza che «tutti costruiscono il proprio “io” sulla base di un “sé” che ci è stato dato. Non solo le altre persone sono
indisponibili, ma anche noi lo siamo a noi stessi. Lo sviluppo della persona si degrada, se essa pretende di essere l’unica produttrice di se stessa
» (Benedetto XVI, Caritas in Veritate, n. 68).

 

Per informazioni e iscrizioni consultare il dépliant allegato

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