“L’apertura moralmente responsabile alla vita è una ricchezza sociale ed economica.” Già questa sola espressione, contenuta nella Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, richiama tutti all’attenzione sulla centralità della persona nella riflessione bioetica e sulle ineludibili ricadute in ambito sociale ed economico. Così l’Associazione Scienza & Vita interviene dopo la presentazione della terza enciclica di Papa Benedetto XVI.
“La difesa della vita umana, la condanna dell’assolutismo della tecnica, la deriva eugenetica e della mens eutanasica, il rischio della negazione della dignità umana, così come il ribadire la centralità di ogni persona e lo sviluppo umano integrale, rappresentano – sottolinea l’Associazione – le parole chiave su cui si fonda il nostro agire. L’enciclica, indubbiamente aperta alla riflessione razionale, invita a coniugare il fare tecnico con l’agire etico, senza riduttivismi o ideologizzazioni”.
Scienza & Vita – concludono i presidenti Bruno Dallapiccola e Lucio Romano – guarda con avvertita sensibilità alla “Caritas in Veritate”, laddove, tra l’altro, rimarca con forza che “la questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica, nel senso che essa implica il modo stesso non solo di concepire, ma anche di manipolare la vita, sempre più posta dalle biotecnologie nelle mani dell’uomo”.
SCIENZA & VITA: L’ENCICLICA CI INTERPELLA SULLA TECNICA E SULL’ETICA
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