SCIENZA & VITA INVITA ALLA PRUDENZA SULLE CIFRE DELLA PMA “CERTE CONCLUSIONI SONO DAVVERO AFFRETTATE”

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Le obiezioni da più parti sollevate sull’impianto metodologico adottato nella rilevazione dei dati del registro nazionale dell’ Istituto Superiore di Sanità relativi alle tecniche di PMA, ci rendono ancor più prudenti nell’esprimere un giudizio ultimativo. In ogni caso – osserva l’Associazione Scienza & Vita che presidia il fronte della bio politica e difende la vita dal suo nascere alla morte naturale – appare assolutamente condivisibile la riserva espressa sulla comparazione di dati disomogenei, tali pertanto da rendere inaffidabile il risultato finale. Del resto, già nelle dichiarazioni del ministro traspare un atteggiamento di grande prudenza che la spinge ad auspicare per il futuro “un’analisi dei dati raccolti e classificati in maniera disaggregata “, così da permettere – si augura Scienza & Vita – una “utile associazione tra il trattamento usato, la tipologia della coppia e l’esito avvenuto”. Proprio per far fronte alla sobrietà e al rigore richiamati dal ministro Turco, Scienza & Vita sottolinea ancora una volta che non è possibile interpretare dati accorpati e non analizzabili individualmente. E suggerisce a quanti in queste ore servendosi dei dati forniti dal ministro, si affrettano a parlare di fallimento della legge 40, di non forzare in sede interpretativa le cifre fornite. Infine l’Associazione Scienza & Vita ribadisce gli straordinari meriti della legge 40: l’aver messo un freno in Italia al Far West procreativo, l’aver bloccato la produzione di embrioni soprannumerari destinati al congelamento e alla distruzione. In quest’ottica Scienza & Vita si augurerebbe una più convinta difesa della legge 40 anche da parte del ministro della Salute al di fuori di ogni deriva ideologica .

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Pubblicato in Comunicati Stampa