“Questa pronuncia infatti ha il merito di dire con chiarezza che non tutto può essere letto sotto la lente della discriminazione. Parlare di unicità della famiglia naturale e del matrimonio tra una donna e un uomo non significa affatto esprimere giudizi ideologici od omofobici, come spesso si dice. Occorre perciò operare delle distinzioni, prendendo le distanze dagli atteggiamenti omofobi, rivendicando al contrario la libertà di espressione, quando questa non sia lesiva della dignità di altri”.
“La Cassazione ha riportato il discorso nel suo giusto alveo: la mancata estensione del modello matrimoniale alle coppie omosessuali non è lesiva della parità dei diritti, che è principio costituzionalmente garantito e che non va confuso con rivendicazioni di uguaglianza”.