L’Associazione Scienza & Vita esprime grande soddisfazione per l’attribuzione del Premio Nobel della medicina al ricercatore italiano Mario Capecchi, per la messa a punto della tecnica del “gene targeting”, utilizzando cellule staminali di embrioni murini, ovvero dei topi. Si tratta di una tecnica – prosegue l’Associazione – che può avere importanti applicazioni nella medicina clinica, dal momento che consente di costruire modelli di malattia genetica umana negli animali da laboratorio, per poi studiarne l’evoluzione e verificare l’efficacia di potenziali terapie.
L’utilizzo di modelli animali su cui sperimentare – aggiunge Scienza & Vita – consente di incrementare le conoscenze su genesi, evoluzione e cura delle malattie umane senza necessità di distruggere embrioni umani per ottenere cellule staminali embrionali. Si tratta, dunque, di un importante risultato in sintonia con gli auspici di Scienza & Vita – più volte formulati anche durante la campagna per il referendum sulla Legge 40 – volti ad incrementare la sperimentazione su modelli animali. Inoltre è la riprova che il divieto espresso dalla stessa Legge 40 alla sperimentazione su embrioni umani non esclude che conoscenze strategiche e di per sé rivoluzionarie, possano essere acquisite con altre metodiche. Una conferma puntuale – se pure ce ne fosse bisogno – che la buona scienza è sempre alleata dell’uomo.
ultimo aggiornamento il 25 Febbraio 2015