“Una deriva ideologizzata e riduttivistica ancora una volta ha prevalso sulla cultura per la vita – è il commento del professor Lucio Romano, ginecologo e copresidente di Scienza & Vita – e non possono passare sottotraccia le criticità e le incongruenze che caratterizzano la somministrazione della Ru486. Anche leggendo il testo della delibera, nella parte relativa ai vincoli di utilizzo, si evidenzia che l’impiego dovrà avvenire nel rigoroso rispetto della Legge 194, quindi tramite ricovero in struttura sanitaria. Ma non occorre preveggenza per sapere già ora che molte donne firmeranno un foglio di dimissioni, consumando tutte le fasi abortive nella drammaticità della solitudine. Fermo restando, inoltre, che la procedura vanificherà del tutto la prevenzione post-concezionale finalizzata alla difesa della vita del concepito”.
“Auspichiamo – conclude Lucio Romano – un’attenta vigilanza sul rispetto delle procedure e ci appelliamo alla coscienza e all’etica professionale dei medici, affinché non si facciano complici di una progressiva e deresponsabilizzante banalizzazione dell’aborto”.
SCIENZA & VITA: CON LA RU486 RATIFICATA LA SOLITUDINE E LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ABORTO
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