“La lotta dichiarata al dolore e la rinnovata attenzione alle malattie rare, contenute nel nuovo elenco di cure assicurate dai Livelli essenziali di assistenza, ci convincono”. Così si esprime l’Associazione Scienza & Vita, sempre attenta alla ricaduta delle scelte di governo e parlamento sulla tutela della vita, dal concepimento al morte naturale.
“In particolare – osserva Scienza & Vita – le misure, ad ampio spettro, adottate per contenere la sofferenza, hanno un particolare significato per i malati terminali con conseguenze decisive sulla qualità della loro vita personale, ma anche delle famiglie duramente provate dall’assistenza a questi particolarissimi pazienti, soprattutto in fase terminale. Inoltre le terapie del dolore hanno anche altri effetti, non meno importanti. Intanto esse fanno letteralmente precipitare la cosiddetta ‘domanda di morte’, più volte strumentalizzata al fine di introdurre il testamento biologico che – a nostro avviso – fa da apripista all’eutanasia”.
Infine l’Associazione, che si riserva di esaminare più compiutamente l’intero provvedimento, esprime qualche perplessità sull’introduzione in Italia della vaccinazione contro il papillomavirus per circa 250mila ragazze ogni anno (fra gli undici e i dodici anni di età). “Si prospetta – osserva Scienza & Vita – una sorta di medicalizzazione forzosa della vita sessuale, in giovanissimi per i quali si suppone un immediato e “necessitato” debutto sessuale. Ed invece si trovano normalmente in piena adolescenza, innanzitutto tempo della scoperta dell’amore e dei percorsi di affettività, prim’ancora che dell’attività sessuale. Dunque, una legittima preoccupazione educativa di cui però, governanti talvolta presi da smanie illuministiche, non tengono conto. Ai genitori, tocca ora una responsabilità in più, nella speranza che l’informazione pubblica su tale vaccinazione sia ampia ed esaustiva e non a senso unico”.
