SCIENZA & VITA, APPELLO ALL’AIFA: SULLA RU486 RIGORE, PRUDENZA E SI RENDA PUBBLICA LA DOCUMENTAZIONE

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“Considerevole il numero di donne decedute dopo aborto chimico con RU486, imprecisata l’incidenza delle infezioni gravi, privatizzazione dell’aborto e solitudine delle donne, incongruenza con l’applicazione della Legge 194/78. Questi solo alcuni degli aspetti che devono scongiurare l’approvazione della pillola abortiva da parte dell’AIFA”, dichiarano Bruno Dallapiccola e Lucio Romano presidenti dell’Associazione Scienza & Vita, in vista della riunione del CDA dell’Agenzia del farmaco che dovrà decidere sulla commercializzazione della RU486.
“Anche la più recente letteratura scientifica non è univoca circa i protocolli da usare. – proseguono Bruno Dallapiccola e Lucio Romano – E’ nota, inoltre, l’impossibilità di conoscere il reale numero di infezioni gravi, come pubblicato dalla Planned Parenthood il 9 luglio sull’autorevole New England Journal of Medicine. La responsabilità in capo all’AIFA è enorme, sia sotto il profilo scientifico che etico e culturale, ci appelliamo quindi al rigore ed alla prudenza”.
“Ancora, se davvero non c’è nulla di cui preoccuparsi e nell’ottica della trasparenza, – concludono Bruno Dallapiccola e Lucio Romano – chiediamo che l’AIFA renda pubblici sia il dossier fornito dalla Exelgyn, casa produttrice della RU486, che riporta una serie di decessi dopo assunzione di mifepristone e misoprostolo, sia il parere del Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia del farmaco”.

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Pubblicato in Comunicati Stampa