Ricerca sulle embrionali, S&v scrive al governo

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DICHIARAZIONE DELL’ASSEMBLEA DI SCIENZA & VITA

Al Presidente del Consiglio e al Ministro per la Ricerca e l’Università

Signor Presidente, Signor Ministro,

L’Assemblea dell’Associazione “Scienza e Vita”, riunita oggi a Roma, ha esaminato la dichiarazione con cui ieri l’Italia, attraverso un suo Ministro, ha revocato la precedente decisione del 29/11/2005 che aveva determinato una "minoranza di blocco" riguardo al Progetto di impiegare denaro comunitario per l’uso distruttivo di embrioni umani nella ricerca scientifica. E’ unanime parere di tutti i membri dell’Associazione “Scienza e Vita” che la dichiarazione ministeriale è stata gravemente lesiva della volontà popolare manifestata nella consultazione referendaria del giugno 2005 e comunque inopportuna. Chiediamo, pertanto, che tale dichiarazione venga con urgenza rimossa nelle forme e nei modi adeguati. Tale richiesta si fonda sulle ragioni scientifiche, etiche, giuridiche e politiche che sinteticamente riassumiamo:

1. Dal punto di vista scientifico non è certo il caso di dimostrare ancora una volta l’identità umana dell’embrione umano sin dalla fecondazione. Basti ricordare i ripetuti pareri del Comitato Nazionale di Bioetica italiano emanati il 22/6/1996 sullo statuto dell’embrione, il 11/4/2003 sull’uso di cellule staminali e embrionali, il 15/7/2005 sul cd "ootide"e il 18/11/2005 sulla adottabilità degli embrioni residui a seguito di procreazione artificiale. In coerenza con i documenti del CNB, l’articolo 1 della Legge 40/2005 riconosce al concepito il carattere di soggetto titolare di diritti, e più recentemente l’articolo 4 della Legge 23/2/2006 n.78 ha riconosciuto la presenza di un corpo umano fin dal concepimento. D’altronde le ricerche che utilizzano cellule staminali cosiddette "adulte" (comunque non tratte da embrioni generati artificialmente ed esistenti fuori dal corpo materno) hanno dato e stanno fornendo ancora risultati assai positivi per obiettivi terapeutici, mentre le ricerche su cellule di embrioni non impiantati non hanno portato alcun risultato nonostante l’ingente impegno di fondi. Pertanto è ingiustificato stornare danaro da una direzione molto promettente, e nella quale l’Italia è una protagonista a livello internazionale, verso strade che l’esperienza dimostra avere sbocchi quanto mai incerti.

2. La sperimentazione distruttiva sull’embrione umano è eticamente intollerabile perchè contrasta insuperabilmente con il rispetto della dignità umana. La Convenzione di Oviedo stabilisce che gli interessi della scienza e della società non debbono mai prevalere su quelli dell’essere umano. Ciò, invece, accade quando l’embrione è trasformato in materiale da esperimenti.

3. Dal punto di vista giuridico, va sottolineato che i Fondi Europei provengono anche da Stati Membri il cui ordinamento non consente la sperimentazione embrionale, giudicata lesiva di un diritto umano fondamentale. Perciò non è giusto il coinvolgimento nelle iniziative comunitarie che utilizzano vite umane.

4. In ogni caso una decisione così grave avrebbe meritato la preventiva valutazione del Consiglio dei Ministri. Sarebbe stato quanto mai opportuno anche un preliminare ed esauriente dibattito in Parlamento.

Concludiamo esprimendo la certezza, Signor Presidente e Signor Ministro, che sappiate tenere nella giusta considerazione le nostre osservazioni.

Con fiducia, porgiamo i nostri vivi saluti

I Presidenti

Bruno Dallapiccola
Maria Luisa Di Pietro

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Pubblicato in Attività & News, News & Press