LO STUDIO. EUTANASIA, CHI “APRE” NON SI FERMA PIÙ | AVVENIRE

DI ASSUNTINA MORRESI | 14 FEBBRAIO 2022

L’Istituto Cattaneo documenta che nei 9 Paesi dove la “morte a richiesta” è stata legalizzata anche da 30 anni il numero dei casi è in continuo aumento, e l’opinione pubblica è ormai assuefatta.

È una prospettiva interessante quella di «Suicidio assistito ed eutanasia. Lezioni da nove Paesi e da trent’anni di applicazione», recente indagine a cura dell’Istituto studi e ricerche Carlo Cattaneo presieduto dal sociologo Asher Colombo. Lo studio –  scrive Assuntina Morresi su Avvenire – si inserisce nel dibattito in corso sulla “morte medicalmente assistita” con una stimolante ipotesi di lavoro. Si parte dalla presa d’atto dell’inconciliabilità degli orientamenti culturali che si confrontano: uno favorevole alla legalizzazione di forme di morte procurata – suicidio assistito e/o eutanasia –, basato sul diritto all’autonomia individuale, e uno contrario, incentrato sul valore intrinseco della vita umana, considerata indisponibile. Una contrapposizione piena che – osservano gli studiosi – non lascia spazio alla verifica delle conseguenze delle leggi sulla morte assistita nei Paesi dove sono entrate in vigore: è questo lo spazio di riflessione che lo studio occupa, nell’obiettivo dichiarato di «contribuire a spostare il dibattito dal campo delle opinioni a quello della valutazione basata su fatti accertabili». Continua su Avvenire

ultimo aggiornamento il 12 Aprile 2022

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