FECONDAZIONE ASSISTITA: LONDRA APRE A BAMBINI CON TRE GENITORI | RADIO VATICANA INTERVISTA ALBERTO GAMBINO

facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Ieri l’Autorità britannica per la Fecondazione e l’Embriologia, (Hfea) ha dato il via libera ai trattamenti di fecondazione assistita con donazione di mitocondri, cioè gli elementi considerati la centrale energetica della cellula, che determinerà la nascita di figli con materiale genetico proveniente da tre genitori. Il Regno Unito è il primo Paese al mondo ad approvare l’utilizzo di questa tecnica nei trattamenti per la fertilità umana e il primo bambino potrebbe nascere già alla fine del prossimo anno.

Il servizio di Marina Tomarro su Radio Vaticana

“Un bambino con tre genitori. E’ la nuova discussa tecnica di concepimento a cui l’Autorità britannica per la Fecondazione e l’Embriologia, ha dato il via libera. Si tratta di una fecondazione assistita che prevede di sostituite una piccola parte del Dna materno, quando questo presenta anomalie, con quello di una donna sana, e quindi l’embrione dovrebbe avere il Dna di due donne e un uomo. Ma molte le riserve sia etiche che scientifiche su questa nuova tecnica di fecondazione. Ascoltiamo Alberto Gambino, presidente dell’Associazione “Scienza e vita”:

R. – Chi porta avanti queste tecniche lo fa per eliminare delle patologie, ma in realtà ci sono tante incertezze, perché non si sa in alcun modo se quel patrimonio immesso nell’altro portatore genetico possa effettivamente migliorare davvero una situazione deficitaria. Poi, in realtà, spesso c’è lo scivolamento con queste tecniche verso la fase embrionale: non si tratta spesso di gameti, ma in realtà si opera poi nello stesso modo attraverso embrioni. Anzi, nei primi casi, si è andati direttamente a fare questa – chiamiamola – “ingegneria genetica”, partendo già dall’embrione e non solo dall’ovocita e, appunto, dai gameti. Questo fa anche capire che si tratta di uno scenario in cui apparentemente si parla di vicende che ancora non attengono alla vita umana, ma alla sua fase preliminare e invece sono spesso – nei fatti – legate soprattutto alla vita embrionale.

D. – Tante sono le riserve, sia etiche che scientifiche, riguardo a queste nuove tecniche di fecondazione assistita. Ma quali possono essere i rischi?

R. – Intanto che si vada a banalizzare l’evento della nascita, come se si potesse predeterminare un essere umano a tavolino, in provetta. E questo in realtà, è già presente nella fecondazione eterologa, con il gamete esterno alla coppia; e quindi anche il diritto del nascituro, che è quello poi di conoscere fino in fondo le origini genetiche e avere anche un patrimonio genetico che è legato a due soggetti e non a tre, viene violato.

D. – C’è possibilità che questa tecnica possa arrivare anche in Italia?

R. – Certamente, che c’è la possibilità che possa arrivare anche in Italia, anche perché il quadro legislativo italiano oggi è molto frammentato: la nostra Corte Costituzionale ha sostanzialmente demolito la Legge 40 e quindi anche questo tipo di tecnica – come del resto l’eterologa, che oggi è già ammessa in Italia – può anch’essa arrivare in Italia. E’ chiaro che chi porta avanti queste tecniche vorrebbe avere dei figli che non abbiano difetti e patologie e su questo ci mancherebbe altro: tutti vorremmo avere dei figli che siano sani! Però forzare il dato della natura, il dato genetico, inserire un terzo soggetto, significa – per certi versi – anche andare a svilire la personalità del soggetto che poi viene al mondo: in un modo o in un altro gli si stanno dando tre genitorialità e questo apre davvero a degli scenari inquietanti… “

image_pdf
facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Pubblicato in Attività & News, News & Press