Salute e cittadinanza biologica


Il convegno intende esaminare la cosiddetta somatizzazione e molecolarizzazione dell’esistenza con le sue ricadute etico-sociali, mettendo in evidenza la cultura cristiana della salute. Viviamo in un’epoca in cui la nostra identità è percepita molecolarizzata (sé neurologici, identità genetica). Questa nuova percezione del sé si presenta non tanto come rinascita del determinismo, ma come l’emergere di una nuova etica somatica, che impone l’obbligo del monitoraggio della salute, orientata verso il futuro ma necessitante di un’azione nel presente. La medicina non cerca di controllare solo la malattia, ma indaga sulle predisposizioni in vista di una continua ottimizzazione nella speranza di superare la vulnerabilità e la finitudine. La salute è il valore condiviso che muove la nostra responsabilità verso il biologico, non più percepito come fato ma come terreno su cui esercitare la nostra autonomia. Le nostre speranze di salvezza sono plasmate da considerazioni relative al mantenimento della salute е al prolungamento della vita terrestre. Tale oltre, oggi non è visto come una terra promessa in cui raggiungeremo personalmente l’immortalità, ma piuttosto come una dimensione in cui vivremo per sempre grazie alla nostra progenie. La gestione della salute е della vitalità, un tempo derisa come egocentrismo ossessivo o narcisistico, ha ormai raggiunto nella condotta della vita di tante persone un rilievo etico senza precedenti. Il nostro convegno si prefigge di riflettere criticamente su questa situazione alla luce dei principi di un’etica della persona evidenziandone i fondamenti scientifici e ontologici

ultimo aggiornamento il 9 Marzo 2022

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