I principi personalistici della bioetica e del biodiritto: In un’epoca di relativismo e di confusioni in cui tutto è possibile ed equivalente, occorrono punti fermi inderogabili da cui partire, ossia “principi”, quelli che la Chiesa chiama “valori non negoziabili”. Tanto più in una stagione di tumultuosi progressi della scienza e delle sue applicazioni tecniche nella medicina e nella biologia, che già rendono oggettivamente difficile la distinzione tra progresso e arricchimento di possibilità per l’uomo da una parte e derive inaccettabili che lo snaturano e ne fanno sostanzialmente uno strumento, dall’altra . C’è il pericolo di un asservimento a un disegno di onnipotenza della scienza o anche a interessi degli scienziati e di chi finanzia la ricerca e la potente industria biofarmaceutica. La scienza e la tecnica non possono essere senza confini , senza limiti: anche ciò che potrebbe essere possibile e fattibile può non essere moralmente lecito e, quindi, accettabile. Il “principio”, nella ricerca e nella legislazione, deve essere quello di non strumentalizzare l’uomo e la vita: nessun uomo in qualsiasi fase o circostanza si trovi. Si deve ancora riaffermare che l’uomo mai deve essere considerato mezzo, ma sempre fine, con tutta la sua infinita dignità. Il presidente Scienza & Vita Firenze Dr. Marcello Masotti
ultimo aggiornamento il 9 Marzo 2022