SENTENZA CONSULTA | SUICIDIO ASSISTITO. DON ANGELELLI (CEI): “NON È UNA SCELTA DI LIBERTÀ. RAFFORZARE LA RETE DEGLI HOSPICE E DELLE CURE PALLIATIVE”

“Se un malato terminale si sente amato e accompagnato non chiede di morire”, mentre privarlo di cure e sollievo dal dolore è come “condannarlo a morte”. Non usa mezzi termini il direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei a pochi giorni dalla pronuncia della Consulta in materia di suicidio assistito. E mette in guardia: “Insinuare l’idea di poter essere un costo e un peso per la propria famiglia e per la…

Indagine conoscitiva sull’attuazione della legge 15 marzo 201 O, n. 38

Documento Indagine conoscitiva Cure palliative…

ACLI

Invito_Dibattito Cattolici e Politica…

UGCI

UGCI locandina 11 OTTOBRE 2019 1…

FINE VITA | DAITA (CGIL): SUICIDIO DI STATO? DISABILI A RISCHIO | Avvenire

«Non mi riconosco nella sentenza della Consulta, che tradisce la cultura di difesa e intangibilità della vita su cui il nostro Paese e l’Europa hanno costruito i fondamenti del diritto». «Lo Stato deve garantire il diritto a vivere, non quello a morire. Ma di quale libertà stiamo parlando: quella dell’annullamento di sé? Quale cultura promuove questa sentenza: che i malati gravi, i disabili, coloro che soffrono hanno la libertà di essere terminati da altre persone?…

Corte Costituzionale

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Corte Costituzionale

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BIOETICA | COSA CAMBIA DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA SUL SUICIDIO ASSISTITO

Alcune domande, semplicemente elencate: le limitate condizioni cliniche indicate per la non punibilità dell’aiuto al suicidio resteranno tali o si amplieranno, per non discriminare altre tipologie di “sofferenze”? Chi dovrà verificarle? A chi toccherà attuare le manovre di “assistenza” al suicidio, visto che i medici stanno già manifestando a gran voce il loro dissenso e la loro indisponibilità (a norma di codice deontologico) a tale prassi? Ci si fermerà alla fattispecie del suicidio assistito o…