Dai tempi di Galileo la scienza, che ha adottato il metodo sperimentale, ha anche inconsapevolmente assunto un finalismo che è quello della dominazione sulla natura e sul mondo. Tale dominio, espresso nell’affermazione "sapere è potere", quando giunge al campo umano ha delle ripercussioni sulla vita, sulla libertà e sul futuro dell’uomo stesso. Ciò è tanto più rimarchevole quando si considera l’interdipendenza tra scienza e tecnologia. Proprio per questo oggi si impone la necessità di inquadrare il progresso scientifico tecnoligico in una visione metafisica ed etica dell’agire umano. In particolare, le conquiste nel campo della genetica e della biologia rendono urgente il discorso della "frontiera etica" e pongono l’interrogativo di fondo se tutto quello che è tecnicamente possibile debba anche essere ritenuto eticamente lecito.