2005-2015 DIECI ANNI DI SCIENZA & VITA I QUALE SCIENZA PER QUALE VITA? di Paola Ricci Sindoni

facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Dieci anni di Scienza & Vita rivissuti in un convegno che si preannuncia molto partecipato, un appuntamento importante che non vuole essere solo celebrativo, ma rappresentare la tappa di un cammino che continua.

“Quale Scienza per quale Vita?” è un’occasione di valutazione condivisa sul percorso fatto in questi anni e di programmazione di nuove sollecitazioni per il futuro che ci attende. Dieci anni vissuti all’insegna dell’impegno sul territorio per elaborare una riflessione sul campo in merito ai principi antropologici e scientifici della bioetica cristianamente ispirata ed anche aperta laicamente a ogni contributo di idee e di progetti. La nostra bussola è sempre orientata ai principi cardine della tutela e promozione della vita umana, quale garanzia del rispetto dei diritti di ogni persona e allo sviluppo di una certa idea di scienza, quella che guarda ai fini umanistici della ricerca e alla sua applicazione tecnica evitando derive utilitaristiche e lesive della dignità umana. I progressi della ricerca e le derive della tecnoscienza rendono indispensabile che le questioni più delicate della vita umana – la nascita, la disabilità, la malattia, la morte – siano oggetto di riflessione e di interazione tra filosofia, etica e scienza, affinché quest’ultima sia in grado di meglio ridefinire il suo compito. Senza questa sinergia si cadrebbe nella retorica dei discorsi vuoti e nella pratica scientifica sciolta da ogni premura etica.

“Quale Scienza per quale Vita?” è più di un titolo che gioca con il nostro nome: è un interrogativo che ci interpella pressante, in un’epoca in cui tutto sembra lecito semplicemente perché è divenuto possibile. Per questo sono molte le sfide che ci interpellano in questo nostro essere presenti nel dibattito pubblico. La questione antropologica incrocia tutti i circuiti virtuosi del rapporto fra vita e scienza. Temi quali la procreazione assistita, l’eterologa, la maternità surrogata, l’eugenetica, il futuro degli embrioni, e molto altro, sono da sempre al centro del nostro pensare e operare. Fra le sfide odierne, vedo l’avvicinarsi della questione dell’eutanasia nell’agenda politica, tema questo che ci vedrà impegnati in prima linea. Non dimenticando però il chiarimento delle teorie di gender e delle sue nefaste ricadute sul piano della formazione delle giovani generazioni. Ciò significa dover entrare nelle dinamiche delle varie agenzie educative, per non lasciare sole le famiglie e il campo a quanti, con poca serietà scientifica e molta arroganza ideologica, credono di intervenire massicciamente nelle scuole proponendo piani didattici agghiaccianti e privi di qualsiasi giustificazione pedagogica. Su tutti questi temi vogliamo continuare a tenere aperto un confronto che va al di là delle contrapposizioni ideologiche, sterili per definizione, mentre il nostro obiettivo, da sempre, è quello della discussione costruttiva e feconda.

In quest’ottica il convegno del decennale sarà arricchito da importanti contributi di riflessione, primo fra tutti quello del cardinale Angelo Bagnasco, relatore principale del convegno. E poi avremo il grande dono di esser ricevuti in udienza particolare da Papa Francesco, la cui guida ci indicherà i punti di riferimento necessari per il prosieguo del cammino. Sappiamo per esperienza che per essere credibili ed efficaci, occorre immaginare nuovi metodi di intervento:  meno teorie e più radicamento nella vita di quanti soffrono, soprattutto i più deboli e meno ascoltati; meno voci stentoree e più parole e gesti dettati dalla passione di capire e dalla responsabilità di intervenire.

Lavoriamo insieme, donne e uomini, credenti e non credenti, laici e Pastori, per attivare pratiche virtuose in grado di coinvolgere all’interno della società civile italiana ogni persona responsabile.

image_pdf
facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Pubblicato in Attività & News