In termini generali, la sterilità è definita come l’incapacità a concepire. In una coppia, quindi, essa indica la situazione in cui uno o entrambi i membri sono affetti da una condizione fisica permanente che non rende possibile il concepimento. Dal punto di vista medico, una coppia viene considerata sterile quando, dopo 24 mesi (secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità) di rapporti sessuali senza l’uso di contraccettivi, non riesce ad ottenere una gravidanza.
La sterilità è cosa diversa dall’infertilità, concetto che in genere si riferisce invece all’impossibilità di portare a termine la gravidanza. Non è quindi la stessa cosa parlare di una coppia con impossibilità a concepire, piuttosto che di una coppia che concepisce senza difficoltà, ma non riesce a portare a termine la gravidanza.
Si distingue la sterilità primaria (quando la coppia non è mai stata in grado di concepire) dalla sterilità secondaria (l’incapacità di concepire un altro figlio, dopo una precedente gravidanza) ; si parla poi di sterilità idiopatica (o “non spiegata”), quando non è possibile identificarne una causa organica, mentre sembra essere rilevante la componente psicologica.
Le cause della sterilità possono essere di natura organica (genetica o anatomo-funzionale); ma sempre più spesso, nella letteratura medica, sono chiamati in causa fattori psico-sociali, dovuti a fenomeni complessi come lo stile di vita, la ricerca del primo figlio in età tardiva (è fondamentale l’età della donna), l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l’inquinamento ambientale.