La bioetica nel quotidiano

“Bioetica nel quotidiano”: un gioco di parole per introdurre questo volume che raccoglie gli articoli che Elio Sgreccia ha pubblicato nell’arco di venti anni su tre quotidiani nazionali: Avvenire, L’Osservatore Romano e il Corriere della Sera. Ma anche una “bioetica del quotidiano” dal momento che la stessa riflessione bioetica è stata, nel tempo, sollecitata da situazioni concrete, quotidiane per l’appunto. Rileggendo i brani, contenuti in questa raccolta, è possibile ripercorrere un pezzo di storia della bioetica in Italia e venire a conoscenza delle tappe che hanno portato alla nascita di una scuola di pensiero. Dal primo articolo (L’Osservatore Romano, 1985), in occasione del Convegno di inaugurazione del Centro di Bioetica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, al più recente (L’Osservatore Romano, 2005) dedicato al tema delle disposizioni anticipate di trattamento, passando attraverso la trattazione dei temi classici della riflessione bioetica (lo status dell’embrione umano, la dignità della procreazione umana, l’eutanasia, la fecondazione artificiale, i trapianti d’organo, etc.) senza tralasciare, però, di ribadire la necessità di una chiarezza fondativa e di un approccio razionale. Questi due aspetti vengono puntualmente richiamati da Adriano Pessina nella Prefazione: da una parte, infatti, la scelta di mettere al centro la persona quale “punto di riferimento intrascendibile per tutte le complesse e articolate analisi che permetteranno di stabilire i beni da tutelare e da promuovere, secondo una prospettiva dinamica tesa a leggere i dati delle scienze sperimentali e a valutarne le connessioni con le nuove trasformazioni dell’esperienza" (p. XII); dall’altra l’attenzione ad “un approccio metodologicamente laico, cioè rispettoso dei confini disciplinari e delle differenze che esistono tra affermazioni che si fondono legittimamente sull’autorità e sulla autorevolezza delle fede e quelle che si basano sulla consistenza delle argomentazioni" (p. XV),
Una chiarezza fondativa resa, d’altra parte, necessaria dalla volontà di elaborare un pensiero forte (“La forza del pensiero, e di un pensiero morale forte, dovrà accompagnarsi alla forza, talora dirompente, della scienza e delle tecnologia", p. 92) quale servizio ad una scienza per l’uomo (“Per quanto ne sappia – scrive Elio Sgreccia a proposito nel noto dibattito sul cosiddetto “ootide” – questa teoria è tutta da dimostrare e, almeno per ora, non può reggersi come linea di condotta, neppure se viene fatta propria da politici abituati a prendere decisioni. Chi invoca Galileo, non può prendere sul serio la teoria dell’ootide "non ancora embrione", p. 228) e alla crescita di una società che si faccia garante di ogni vita umana (“Siamo oggi ad un crocevia in cui le strategie mediche, tutte quelle che riguardano la vita nascente e la vita neonatale, diventano strategie politiche e chiamano in causa la filosofia politica che anima la società. Ma la libertà dell’adulto può arrivare fino al punto di eliminare a piacere e senza remora giuridica la vita del soggetto umano nella fase nascente o nei processi procreativi?”, p. 15). Un libro di grande attualità e ricco di argomentazioni, con le quali – come scrive Adriano Pessina – “si può essere d’accordo o si può dissentire […] ma resta un fatto: in questi articoli emerge con vigore un’appassionata ricerca della verità che muove da un’appassionata dedizione alla persona umana in tutte le sue concrete determinazioni esistenziali” (p. XVI).

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