S&V FOCUS | 18 settembre 2025

Procreazione artificiale | Il destino sospeso degli embrioni crioconservati: la necessità di riaprire un confronto per tutelare la vita umana

Gli approfondimenti di Scienza & Vita | di Francesca Piergentili

Allo stato attuale esiste in tutto il mondo un numero elevato di embrioni crioconservati ottenuti a seguito di procedure di procreazione assistita, sul cui futuro non sembra esserci alcuna altra certezza se non il congelamento a tempo indefinito.

La sorte degli embrioni congelati rappresenta una delle questioni etiche e giuridiche più rilevanti conseguenti all’utilizzo delle tecniche di procreazione artificiale. Nonostante ciò, la problematica negli ultimi anni sembra essere rimasta ai margini del dibattito, mentre il numero degli embrioni congelati è cresciuto esponenzialmente.

L’incremento in Italia è dipeso anche dalle sentenze della Corte costituzionale che hanno determinato l’eliminazione del divieto, originariamente contenuto nella legge n. 40 del 2004, di creare più di tre embrioni per ogni ciclo e dell’obbligo di impianto di tutti quelli concepiti.

I dati contenuti nella ultima Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge n. 40 mostrano un aumento delle nascite mediante tecniche assistite, un incremento delle coppie trattate e dei cicli effettuati, una più elevata età della donna che accede alle tecniche ma anche un costante aumento della percentuale di embrioni crioconservati in tutte le procedure. Secondo la normativa italiana gli embrioni congelati possono essere utilizzati dalla coppia per un ulteriore tentativo di PMA oppure possono essere trasferiti in un Centro specializzato autorizzato. Gli embrioni possono, altrimenti, essere abbandonati dalla coppia: gli embrioni non potranno essere distrutti né donati ad altre coppie o alla ricerca scientifica. In caso di abbandono rimarranno a crioconservati a tempo indeterminato.

Un articolo dal titolo “Embryo Cryopreservation: What do couples think about it?”, pubblicato su BRA Assisted Reproduction indaga le prospettive delle coppie riguardo alla crioconservazione di embrioni durante i trattamenti di fecondazione assistita. La ricerca è stata condotta in un centro universitario in Brasile, attraverso la somministrazione di questionari a 187 coppie, con l’obiettivo di indagare opinioni, aspettative e scelte possibili legate al destino degli embrioni soprannumerari.

I risultati della ricerca mostrano che il 97,3% delle coppie si dichiara favorevole alla crioconservazione embrionale, poiché consente la possibilità di una nuova gravidanza senza ricorrere a nuove stimolazioni ovariche. Tuttavia, quando si passa al tema della destinazione degli embrioni in eccesso, emergono differenze significative. Alla domanda sulla loro disponibilità a donare embrioni ad altre coppie, meno del 40% degli intervistati [71 donne (39,01%) e 62 uomini (34,07%)] ha dichiarato che prenderebbe in considerazione una donazione del genere. La maggioranza ha, invece, espresso riluttanza a donare embrioni o ha scelto di non rispondere. Alla domanda sulla donazione di embrioni per la ricerca, solo 28 (15,38%) donne e 22 (12,08%) uomini hanno dichiarato che prenderebbero in considerazione la possibilità di donare i loro embrioni crioconservati per la ricerca. Lo studio riporta che per la maggior parte degli intervistati la vita inizi con la fecondazione dell’ovocita da spermatozoi (124 donne e 105 uomini). Si legge, inoltre, che negli Stati Uniti sarebbero crioconservati più di 1 milione di embrioni.

Di fronte a questo dato di realtà, e cioè l’esistenza di migliaia e migliaia di embrioni crioconservati, congelati sotto azoto liquido e abbandonati, si pone inevitabilmente l’interrogativo sulla natura attribuibile all’embrione e sullo statuto giuridico dello stesso. Una domanda che, visti anche i progressi tecnologici, non può più rimanere ai margini ma che necessita di analisi e risposte sempre più urgenti.

La questione circa la sorte degli embrioni crioconservati, a ben vedere, investe, in radice, il problema della stessa legittimità della crioconservazione. Gli embrioni crioconservati rimangono surgelati in un ambiente inospitale extrauterino e sottoposti a procedure di congelamento e scongelamento: la loro vitalità biologica rimane sospesa senza possibilità di sviluppo e di crescita.  La crioconservazione embrionale è, così, premessa di una serie di altri corollari che possono ledere anch’essi la dignità della vita umana.

La legge, per essere pienamente attuata, dovrebbe assicurare i diritti di tutti i “soggetti coinvolti”, compreso il concepito (art. 1): anche l’embrione crioconservato ha necessità di tutele. La vita umana merita rispetto e tutela fin dal suo inizio.

 

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ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2025

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