EMBRIONI GENETICAMENTE MODIFICATI: NEL PROGETTO DI BLAIR IL MARCHIO DELL’ EUGENETICA
“La sperimentazione genetica sugli embrioni umani prospettata dal governo inglese contrasta apertamente con la Convenzione di Oviedo e richiede un’aperta condanna da parte dell’opinione pubblica europea più avvertita”. E’ questo il giudizio dell’Associazione Scienza & Vita dinanzi alla volontà espressa dal premier britannico Tony Blair di predisporre un disegno di legge che preveda la manipolazione genetica degli embrioni umani. In sostanza – ricorda l’Associazione – il progetto britannico prevede la produzione di embrioni solo per la ricerca, ipotesi apertamente rigettata dall’articolo 18 della Convenzione di Oviedo. In secondo luogo, prospetta la distruzione degli embrioni così modificati entro e non oltre il 14° giorno di esistenza. Poiché l’Associazione ritiene che l’embrione debba essere tutelato sin dalla fecondazione, manifesta tutta la propria contrarietà nei confronti di una prassi che manipola e distrugge la vita.
Infine Scienza & Vita mette in guardia sotto il profilo culturale dalla deriva eugenetica che il progetto britannico porta con sé: creare una specie umana in cui vi siano solo “buoni” geni e in cui la perfezione viene prima di ogni altra dimensione.
Infine Scienza & Vita mette in guardia sotto il profilo culturale dalla deriva eugenetica che il progetto britannico porta con sé: creare una specie umana in cui vi siano solo “buoni” geni e in cui la perfezione viene prima di ogni altra dimensione.