Nell’era della tecnologia avanzata, spiegano gli organizzatori dell’iniziativa, i “care robot” rappresentano “una nuova frontiera ormai prossima a diventare realtà”. Si tratta di nuovi dispositivi robotici, dalle sembianze umane, progettati per offrire assistenza a chi ha bisogno di cure, come anziani, persone fragili, malate o con disabilità. Possono anche aiutare i pazienti, i medici e gli infermieri nello svolgimento delle loro attività quotidiane.

“Ma noi umani – l’interrogativo posto da Scienza & Vita – siamo davvero pronti a questo stravolgimento epocale? Affideremmo la cura dei nostri cari a un robot? Quali potrebbero essere le opportunità? E i rischi?”.

Nel corso dell’estate il Centro studi  ha lanciato il sondaggio “Hai mai sentito parlare dei care robot?”, cui hanno già partecipato 450 persone. Ora, è arrivato il momento di esplorare questo “mondo” insieme ad esperti di bioingegneria, bioetica e cura.

Ad inaugurare i lavori il 10 ottobre, alle 15, i saluti di Alberto Gambino, prorettore Università Europea e presidente S&V. Tre le sessioni delle giornate: “Che cosa sono i care robot”, “La cura e il robot”, Appunti per una prospettiva “umana”. Tra i relatori Loredana Zollo ordinario di Bioingegneria, Univ. Campus Biomedico Roma; Marcello Ricciuti Direttore Hospice, Az. Ospedaliera S. Carlo Potenz; Francesco Scotto Di Luzio, docente di Bioingegneria, Univ. Campus Biomedico Roma; Alberto Pirni associato di Filosofia morale, Scuola Superiore S. Anna Pisa; don Massimo Angelelli, direttore Ufficio nazionale pastorale della salute della Cei; Beate Scheidegger Baret e Emanuela Garavelli, dottori in Scienze infermieristiche e docenti Kinaesthetics. Sabato mattina Beatrice Rosati, responsabile coordinamento e comunicazione S&V, presenterà i dati del sondaggio. Sabato sera, alle 20:30, la visita notturna al Sacro Speco e al monastero di San Benedetto. Iscrizioni qui entro mercoledì 8 ottobre