ADNKRONOS | 4 luglio 2025

Fine vita | L’omicidio del consenziente in Consulta: al vaglio l’art. 579 del Codice penale

Gambino (Ecri): “La Costituzione non contempla un presunto diritto alla morte” – Il costituzionalista Fontana: “Dal punto di vista sostanziale non vedo ragioni che possano impedire alla Corte di annullare la disposizione penale”

Mentre in Parlamento si dibatte di fine vita e modifica dell’articolo 580 del Codice penale, il prossimo 8 luglio a Palazzo della Consulta, giudice relatore Stefano Petitti, potrebbe iniziarsi a scrivere un nuovo capitolo intorno all’articolo 579 c.p. che disciplina una diversa ipotesi di reato: l’omicidio del consenziente, cioè di chi “…attui materialmente la volontà suicidaria”, autonoma e liberamente formata, di una terza persona che pur essendo nelle condizioni previste dalla sentenza n. 242 del 2019, non sia in grado, per impossibilità fisica o per l’assenza di strumentazione idonea, di procurarsi la morte.

E’ stato il Tribunale di Firenze (ordinanza 30 aprile 2025) a sollecitare un nuovo passo in avanti nel cammino intrapreso dalla Corte costituzionale, esortato dal caso di una donna malata, paralizzata dal collo in giù, che verserebbe nelle condizioni dettate dalla sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019 e che ha maturato il proposito di porre fine alla propria esistenza ma si trova “nella impossibilità materiale, per le proprie condizioni fisiche e per l’assenza di strumentazione idonea, di auto-somministrarsi il farmaco letale”, come è stato anche attestato dall’Azienda sanitaria competente. Ad oggi, sottolinea il giudice civile di Firenze, se un medico o un fiduciario su richiesta della persona malata si sostituisse a lei nel somministrarle il farmaco rischierebbe infatti l’incriminazione per il reato di omicidio del consenziente… Continua su Adnkronos

 

 

ultimo aggiornamento il 7 Luglio 2025

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