Nel convegno Care Robot. Umanoidi per la cura, organizzato dal Centro Studi Scienza & Vita, il prof. Alberto Pirni, associato di Filosofia morale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha offerto una riflessione articolata sul rapporto tra care robot, robotica assistiva ed etica della cura, con particolare attenzione al contesto della società che invecchia. L’intervento si colloca all’incrocio tra filosofia morale, innovazione tecnologica e pratiche assistenziali, affrontando una questione centrale: come costruire fiducia nella tecnologia quando essa entra nella relazione di cura.
Fiducia nella tecnologia e relazione di cura
Il tema della fiducia rappresenta il filo conduttore dell’intervento. I care robot non possono essere considerati meri strumenti funzionali, ma dispositivi che agiscono all’interno di relazioni umane segnate da fragilità e vulnerabilità. In questo senso, la fiducia non è un presupposto automatico né un atto di delega incondizionata alla macchina, ma un processo che richiede valutazione critica e responsabilità.
Pirni sottolinea come la fiducia nella tecnologia debba essere costruita integrando dimensione tecnica, sociale ed etica, evitando sia l’entusiasmo tecnocratico sia il rifiuto pregiudiziale dell’innovazione.
Autonomia e vulnerabilità nella robotica assistiva
Un contributo particolarmente rilevante riguarda la rilettura dei concetti di autonomia e vulnerabilità, spesso utilizzati in modo riduttivo nel dibattito sulla robotica assistiva. L’autonomia non coincide con l’indipendenza assoluta, ma con la capacità della persona di prendersi cura dei propri bisogni autentici all’interno di una relazione.
La vulnerabilità, lungi dall’essere un limite da superare tecnologicamente, emerge come una dimensione costitutiva dell’esperienza umana, che deve orientare sia la progettazione sia l’uso dei care robot, soprattutto nei contesti di assistenza agli anziani.
Il progetto TRI-TECH e il framework etico per i care robot
Questa impostazione trova una concreta applicazione nel progetto di ricerca TRI-TECH (Trusting Technology), dedicato allo studio dell’interazione tra esseri umani e robot di cura. Il progetto propone un framework etico che non si limita a elencare principi astratti, ma fornisce criteri orientativi capaci di adattarsi ai contesti reali di utilizzo.
I care robot vengono così concepiti come dispositivi situati, il cui funzionamento non può essere valutato isolatamente, ma solo in relazione alle persone, agli ambienti e alle pratiche di cura in cui sono inseriti.
Per un uso umano della tecnologia robotica
La riflessione di Alberto Pirni si inserisce nel più ampio percorso di Scienza & Vita volto a promuovere un uso della tecnologia coerente con la dignità della persona. La robotica assistiva, in questa prospettiva, non è chiamata a sostituire la relazione di cura, ma a sostenerla e accompagnarla, preservando il ruolo insostituibile della responsabilità umana.
Un contributo che invita a pensare i care robot non come risposte automatiche a bisogni complessi, ma come strumenti che richiedono discernimento etico, progettazione consapevole e attenzione alle fragilità.
ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2025


