AgenSir | 20 novembre 2025

Pediatria e tecnologia | No smartphone prima dei 13 anni. L’allarme dei pediatri: “Ansia, solitudine e ritardi nello sviluppo”

di Giovanna Pasqualin Traversa

Little child lying in bed in dark room, holding smartphone close and watching intently, illuminated by blue screen light. Gadget addiction and screen dependency. Selective focus on smartphone

Ogni ora davanti allo schermo è un rischio per corpo e mente. La Società italiana di pediatria aggiorna e presenta al Senato le raccomandazioni sull’uso del digitale in età evolutiva. No a smartphone sotto i 13 anni. Ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento su salute mentale, emotiva e relazionale.

Il prezzo invisibile.  I bambini dormono meno, si muovono meno, parlano meno. E, soprattutto, sono più ansiosi e soli. È il prezzo invisibile di una vita digitale che entra troppo presto nelle loro giornate. Le ricerche più recenti lo dimostrano con dati concreti: bastano 30 minuti in più al giorno di esposizione agli schermi per raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio nei piccoli sotto i due anni. Nei bambini tra i 3 e i 5 anni, ogni ora aggiuntiva di schermo riduce il sonno di circa 15 minuti. E già tra i 3 e i 6 anni, oltre 50 minuti quotidiani di dispositivi si associano a un rischio maggiore di ipertensione e sovrappeso. Per questo, alla vigilia della Giornata mondiale del bambino e dell’adolescente (20 novembre), la Società italiana di pediatria (Sip) torna a lanciare un monito forte e chiaro. In occasione degli Stati generali della pediatria 2025, dedicati al tema “Il bambino digitale”, la Commissione sulle dipendenze digitali della società scientifica ha presentato il 19 novembre a Roma, presso il Senato, nuove raccomandazioni e dati aggiornati. Istituzioni, pediatri, psicologi, media e rappresentanti delle piattaforme digitali per riflettere su rischi e opportunità della crescita nell’era del digitale e dell’intelligenza artificiale. “L’esperienza della pandemia da Covid-19 ha aumentato in modo significativo l’esposizione dei minori agli schermi – ha spiegato il presidente Sip Rino Agostiniani – con un tempo medio giornaliero cresciuto di 4–6 ore, raddoppiato rispetto ai livelli pre-pandemici. Questo cambiamento ha reso ancora più necessario un aggiornamento delle precedenti raccomandazioni”.

I rischi per la salute. Gli effetti dell’eccesso di schermi sono molteplici e toccano diversi ambiti dello sviluppo. Anzitutto obesità e sedentarietà: oltre due ore al giorno di schermo aumentano del 67% il rischio di sovrappeso negli adolescenti, anche a causa del marketing alimentare digitale. Ma l’esposizione precoce al digitale interferisce anche con sviluppo cognitivo, linguaggio e apprendimento.
Poi il sonno: l’89% degli adolescenti dorme con il cellulare in camera, con conseguente deprivazione cronica. In termini di salute mentale, ansia, sintomi depressivi e bassa autostima sono correlati a un uso intensivo dei dispositivi. Le ragazze risultano più vulnerabili al confronto sociale e al “Fear of Missing Out”. Ulteriori rischi sono le dipendenze digitali: l’Internet Gaming Disorder colpisce fino al 10,7% dei giovani; l’uso problematico dello smartphone riguarda fino al 20%, con alterazioni cerebrali simili a quelle da nicotina; la salute visiva: aumentano miopia precoce, secchezza oculare e affaticamento visivo; il cyberbullismo in crescita tra i 10 e i 13 anni (+26%), le cui vittime hanno un rischio triplo di ideazione suicidaria. Infine la sessualità online: “l’esposizione precoce alla pornografia – spiegano gli esperti – si associa a comportamenti sessuali a rischio e a disagio emotivo”.

Le nuove raccomandazioni. Gli esperti delineano un percorso educativo condiviso – “le 7 P che aiutano a  crescere” – per famiglie, scuole e professionisti. In estrema sintesi, le linee guida aggiornate prevedono anzitutto nessun accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni e il rinvio dell’introduzione dello smartphone personale almeno fino alla stessa età.
Ritardare il più possibile l’uso dei social media, anche se consentiti per legge; evitare dispositivi durante i pasti e prima di dormire; incentivare attività all’aperto, sport, lettura e gioco creativo; mantenere supervisione e dialogo costante tra genitori e figli; promuovere a scuola un’educazione digitale consapevole le ulteriori indicazioni. Confermate le raccomandazioni già fissate nel 2018: niente dispositivi sotto i 2 anni; massimo un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni; massimo due ore dopo i 5 anni, sempre sotto controllo adulto.

Bisogno di tempo, non di schermi. “L’età pediatrica è una fase di straordinaria vulnerabilità e crescita: il cervello continua a formarsi e a riorganizzarsi per tutta l’infanzia e l’adolescenza”, precisa Agostiniani. “Una stimolazione digitale precoce e prolungata può alterare attenzione, apprendimento e regolazione emotiva. Posticipare l’accesso autonomo a Internet e l’età del primo smartphone almeno fino ai 13 anni è un investimento in salute, equilibrio e relazioni. Dobbiamo restituire ai bambini tempo per annoiarsi, per muoversi, per giocare e per dormire.
La presenza e l’esempio degli adulti restano la prima forma di prevenzione digitale”.

Meno smartphone, più esperienze reali. “Nei bambini sotto i 13 anni l’eccesso di schermi è associato a ritardi del linguaggio, calo dell’attenzione e peggioramento del sonno – gli fa eco Elena Bozzola, coordinatrice Commissione dipendenze digitali Sip, commentando le raccomandazioni -. Negli adolescenti vediamo crescere ansia, isolamento, dipendenza dai social e perdita di autostima”. Ogni ora passata davanti a uno schermo “è un’ora sottratta al gioco, allo sport, alla creatività. Non serve demonizzare la tecnologia, ma insegnare a usarla con misura e consapevolezza”, conclude l’esperta.

La sfida educativa. La sfida, dunque, non è eliminare la tecnologia, bensì insegnare a gestirla con equilibrio. E se il digitale è ormai parte integrante della vita quotidiana, è importante sapere che la sua introduzione precoce rischia di compromettere lo sviluppo armonico dei bambini. Per questo, ogni ora sottratta agli schermi è un investimento prezioso per la crescita sana delle nuove generazioni.

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ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2025

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