
Il 17 giugno 2025 il Centro Studi Scienza & Vita e l’Associazione “Unione Giuristi Cattolici Italiani” hanno depositato, presso la Corte Costituzionale, l’Opinione in merito alla legittimità costituzionale della legge regionale toscana in materia di suicidio assistito.
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge regionale 14 marzo 2025, n. 16, recante “Modalità organizzative per l’attuazione delle sentenze della Corte costituzionale 242/2019 e 135/2024″, con la quale si definiscono i presupposti, i tempi e le condizioni per l’accesso di un individuo al suicidio assistito, tramite il Servizio Sanitario Nazionale.
La normativa regionale ha sancito un vero e proprio diritto all’erogazione di “prestazioni” di suicidio assistito, questo il parere espresso. La Regione avrebbe esercitato, come si legge nel Preambolo della legge, le proprie competenze in materia di “tutela della salute” (art. 117, terzo comma, Cost.) in attuazione della sentenza n. 242 del 2019, dettando norme che si ritengono essere di carattere meramente organizzativo e procedurale di un diritto già riconosciuto, per dare tempi certi ai pazienti che desiderano la morte.
Il Consiglio regionale, presupponendo l’esistenza di un diritto alla morte tramite suicidio assistito, introdotto dalla giurisprudenza costituzionale, avrebbe pertanto disciplinato l’esercizio di tale diritto. Cod. Ecc.ma Corte non ha, invero, riconosciuto alcun diritto costituzionale alla morte nell’ordinamento italiano. Manca, pertanto, il presupposto giuridico alla base della normativa regionale, che vizia l’intera legge.
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ultimo aggiornamento il 24 Giugno 2025