Con “un saluto e un augurio a Papa Francesco e a tutti coloro che lo stanno assistendo” si è aperta oggi a Roma la Giornata del personale sanitario, sociosanitario, assistenziale e del volontariato. Don Angelelli (Cei): “I curanti ritrovino l’attenzione e il rispetto che meritano”. Ministro Schillaci: “Con le case di comunità siamo al 70%. Entro il 2026 saranno pronte”. Il vicepresidente Fnomceo: “Serve rafforzamento sistema sanitario”. L’allarme del presidente degli psicologi: “Disagio in aumento, occorre potenziare servizi e sbloccare legge su psicologo di base”.
Un appuntamento istituito con la Legge 13 novembre 2020, in onore di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari in prima linea nel corso della pandemia da Coronavirus e che ogni giorno affrontano le sfide di un sistema sanitario complesso per garantire il diritto alla salute e la tutela della dignità di ogni persona.
Una giornata, prosegue don Angelelli, che ha visto l’incontro “con il ministro della Salute Orazio Schillaci e con i rappresentanti di tutte le professioni sanitarie; un momento, non solo celebrativo, nel corso del quale sono stati sottolineati aspetti fondamentali”. Dal “bisogno di curanti che abbiamo in Italia, perché non ce ne sono abbastanza” al bisogno che questi trovino “nelle rispettive professioni sanitarie percorsi ben definiti, sia di formazione, sia di progressione di carriere; il bisogno soprattutto di un nuovo equilibrio sul territorio nazionale, perché permangono evidenti e profondi squilibri tra l’offerta sanitaria del Nord, del Centro e del Sud, e questo “confligge con il principio ispiratore della Costituzione che parla di equità nel servizio sanitario nazionale”.
“Sebbene il personale dipendente sia cresciuto negli ultimi anni – riconosce nel suo intervento il ministro della Salute Orazio Schillaci – c’è ancora un problema di carenza, che si è determinato nel corso degli anni e si è acuito dopo il 2020. Dobbiamo fare i conti poi, purtroppo, con una disaffezione al servizio sanitario pubblico e le conseguenti difficoltà nel reclutare professionisti, con il picco della curva pensionistica, soprattutto per alcuni profili, e con condizioni di lavoro che spesso non consentono un adeguato bilanciamento tra lavoro e vita privata. Alla luce di tutto ciò, lavoriamo per disporre di una forza lavoro in numero adeguato, ma soprattutto competenze aggiornate”.
Vai all’articolo completo su AgenSIR
ultimo aggiornamento il 24 Febbraio 2025