FRATELLI PER CASO libertà riproduttiva e diritti dei figli

Dal 19/05/2015
al 20/05/2015
Dalle 09:30
alle 18:00
Città Roma
Luogo Largo Ottorino Respighi 6 - 00135 (Camilluccia/Colli Farnesina)
Relatori Prof. Maurizio Mori, Università di Torino; Prof.ssa Beatrice Ermini, Centro Italiano Procreazione Assistita; Prof. Gianfranco Basti, PUL Pontificia Università Lateranense; Prof. Manuel Jesus Arroba Conde, Preside dell'Institutum Utriusque Iuris PUL; Prof.ssa Chiara Ariano, PUL; Prof. Michele Riondino, PUL - LUMSA; Prof.ssa Nicoletta Rosati, Libera Università SS.ma Maria Assunta; Prof. Giuseppe Marco Salvati, Pontificia Università S. Tommaso; Prof. Sergio Perugini, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali; Prof. Mauro Cozzoli, PUL; Prof.ssa Palma Sgreccia, Camillianum; Prof. Massimo Petrini, Preside del Camillianum; Prof. Eugenio Sapori m.i.,Vice-Preside del Camillianum; Prof. Luciano Sandrin m.i., Camillianum; Prof. Arnaldo Pangrazzi m.i., Camillianum; Prof. José Michel Favi m.i., Camillianum.
Telefono 06.3297495
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Le tecnologie riproduttive comportano varie forme di frammentazione – della corporeità e della genitorialità – con la conseguente necessità di riformulare il diritto del figlio di conoscere la propria identità e di essere amato. Si pongono delicati problemi sanitari, etici e giuridici: la conservazione dei gameti, la distruzione di embrioni umani, la separazione tra genitorialità biologica e sociale, la violazione dell’etica della responsabilità da parte del genitore biologico. Non tutti siamo padri o madri, ma tutti siamo figli, e di per sé l’essere figlio dice relazione al genitore e dovere/responsabilità di questo verso quello. La più fondamentale e universale tra le relazioni umane viene messa in discussione. La domanda esistenziale “Da dove vengo?” per i figli della fivet eterologa si declina in modo complesso: “Chi è il mio padre biologico?”; “Chi è la mia madre biologica? … e la mia madre gestazionale? … chi sono i miei fratelli?”. I figli della provetta – ormai oltre 5 milioni – possono diventare la generation Cryo, i fratelli per caso con il bisogno – non nuovo – di conoscere la propria origine, di essere educati e protetti. Un’altra frontiera della ricerca del figlio è la co-genitorialità senza alcun coinvolgimento romantico, “niente sesso, niente matrimonio, solo la carrozzina”. In questo caso la tutela dei figli delle “non coppie” viene regolata da contratti di mantenimento stipulati dai “genitori platonici”, senza legami. Una modalità, che ha in sé aspetti primitivi e inquietanti, è quella dei social network che connettono “donatori di seme” (quasi sempre in provetta, a volta con contatti ravvicinati) e “donne riceventi”, con il patto che il “fornitore”, o il “procreatore”, non assuma alcun impegno nei confronti del figlio. È un incredibile artigianato del concepimento, un’eterologa maschile privata, senza cliniche né ospedali, né liste d’attesa, né banche dei gameti, ma anche senza tutele e regole. Il Convegno intende riflettere sulle attuali possibilità procreative e sulle variazioni semantiche riscontrabili da un punto di vista antropologico, etico e giuridico. Centrale, oggi come ieri, è la questione dell’identità del soggetto e il rischio della sua riduzione ad un insieme di funzioni frammentate, utilizzabili. Nell’intento di tutelare il “migliore interesse” del minore si riflette sull’importanza della cosiddetta “verità biologica”: sembra evidente che l’idea di nascere da qualcuno non possa essere assorbita dall’idea di essere educati da qualcuno, anche in presenza di relazioni solide e significative, d’altro canto acquisisce sempre più rilievo il concetto di volontarietà della genitorialità, così da attribuire la maternità e la paternità a quei genitori che, indipendentemente dal loro apporto biologico, abbiano voluto il figlio. Le provocazioni inedite del presente interpellano la tradizione cristiana. (Palma Sgreccia)

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