I QUADERNI DI SCIENZA & VITA N°7:
LA LEGGE 40, SEI ANNI DOPO
Nel febbraio del 2004, dopo un lungo dibattito che ha attraversato diverse legislature nel corso di quasi 20 anni, venne approvata in Parlamento, da una maggioranza trasversale, la legge 40, la prima legge in Italia sulla Procreazione Medicalmente Assistita.
Da quell’evento sono trascorsi sei anni, intensi e produttivi, non privi di complessità in merito ad una lettura autentica e all’applicazione corretta di tale legge.
Oggi, l’Associazione Scienza & Vita – allora costituitasi come Comitato in difesa della legge 40 contro i referendum abrogativi (giugno 2005) – ha chiesto ad alcuni studiosi, soprattutto medici, ostetrici, scienziati, giuristi e bioeticisti, di aiutarla a "fare il punto" sul percorso della legge e sulla sua attuazione.
INTRODUZIONE
di Paola Ricci Sindoni e Paolo Marchionni
Nel febbraio 2004, dopo un lungo dibattito che ha attraversato diverse legislature nel corso di quasi 20 anni, venne approvata in Parlamento la prima legge in Italia sulla procreazione medicalmente assistita.
Tale risultato fu il frutto della convergenza politica di una maggioranza “trasversale” che condivise alcuni assunti fondamentali: il primo secondo il quale non si poteva lasciare privo di “governo” legislativo un campo nel quale ogni novità scientifica automaticamente rischiava di diventare occasione per “aggiungere” una modalità nuova per generare un bambino, senza alcuna valutazione dell’impatto culturale e morale; il secondo, per il quale era indispensabile provvedere ad omogeneizzare su standard minimi accettabili e condivisi i centri ove si realizzavano le procedure della PMA; il terzo, qui elencato per ultimo ma in realtà centrale nella riflessione bio-politica, per cui era da rimarcare la tutela di tutti i soggetti coinvolti nelle procedure di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), e tra questi anche il concepito.
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SUL PROCREARE: CONSIDERAZIONI BIOETICHE
di Maria Luisa Di Pietro e Dino Moltisanti
1956: Rostand annuncia l’inizio di una nuova rivoluzione, che avrebbe messo l’uomo nelle condizioni di produrre un altro uomo, con queste parole: “Da questo momento, abbiamo il mezzo per agire sulla cosa vitale […] poiché siamo penetrati negli arcani della natura e abbiamo messo le mani su alcune delle sue forze, poiché cominciamo a capire dove colpire, quali siano i suoi punti sensibili, e abbiamo strappato alla vita alcuni dei suoi segreti”.
Uno dei modi con cui si è concretizzata, dopo circa venti anni, questa rivoluzione è stata la fecondazione artificiale.
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I CENTRI DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA:
NUOVE PRASSI OPERATIVE?
di Assuntina Morresi
La sentenza della Corte Costituzionale n. 151/2009 sulla legge 40/2004, che regola in Italia la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA, d’ora in poi), non ne ha cambiato sostanzialmente la ratio e l’impianto.
Tale sentenza, come è noto, ha dichiarato costituzionalmente illegittimo il limite massimo dei tre embrioni da trasferire in un unico e contemporaneo impianto, indicando anche, nell’ottica della legittimità costituzionale degli articoli invocati, che tale trasferimento debba avvenire sempre senza pregiudizio della salute della donna. Rimangono validi i divieti di crioconservazione e di soppressione degli embrioni formati nei percorsi della PMA, che debbono sempre essere in un numero “strettamente necessario” ad una finalità procreativa, senza aperture a possibili usi per fini di ricerca scientifica.
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A cura di
Palma Sgreccia
IL SENSO DELLA NASCITA
di Hannah Arendt
La pluralità umana, condizione fondamentale sia del discorso sia dell’azione, ha il duplice carattere dell’eguaglianza e della distinzione. Se gli uomini non fossero uguali, non potrebbero né comprendersi fra loro, né comprendere i propri predecessori, né fare progetti per il futuro e prevedere le necessità dei loro successori. Se gli uomini non fossero diversi, e ogni essere umano distinto da ogni altro che è, fu o mai sarà, non avrebbero bisogno né del discorso né dell’azione per comprendersi a vicenda. Sarebbero soltanto sufficienti segni e suoni per comunicare desideri e necessità immediati e identici.
RIMANERE APERTI AL NON CERCATO
di Michael J. Sandel
Apprezzare i figli in quanto doni significa accettarli come sono e non come oggetti di un nostro progetto, prodotti della nostra volontà o strumenti della nostra ambizione. L’affetto paterno e materno non dipendono dal talento e dai tratti che il figlio si trova ad avere. Scegliamo gli amici e il coniuge almeno in parte in base a caratteristiche che troviamo apprezzabili, ma non scegliamo i figli. Le loro qualità sono imprevedibili e perfino i genitori più coscienziosi non possono essere considerati totalmente responsabili delle qualità di chi hanno messo al mondo.
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I RISULTATI DELLA LEGGE 40 ATTRAVERSO
LE RELAZIONI MINISTERIALI
di Lucio Romano ed Emanuela Lulli
La legge 40/2004 prevede all’art. 15 che il Ministro della Salute presenti ogni anno una Relazione “in base ai dati raccolti ai sensi dell’articolo 11, comma 5, sull’attività delle strutture autorizzate, con particolare riferimento alla valutazione epidemiologica delle tecniche e degli interventi effettuati”. Le ultime Relazioni sono state presentate nel 2008 per l’anno 2006, e nel 2009 per l’anno 2007. Ciò significa che a tutt’oggi non sono ancora pubblicati i dati relativi all’anno 2008 e – ciò che più conta – quelli inerenti il 2009, da quando sono state apportate significative modificazioni alla legge 40 dalla Corte Costituzionale.
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LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO SCIENTIFICO A PARTIRE
DAI "PALETTI" DELLA LEGGE: UN’ESPERIENZA TUTTA ITALIANA
di Eleonora Porcu
Dubitare anche di acquisizioni scientifiche apparentemente consolidate è il modo col quale la Scienza progredisce. La legge 40/2004, con le sue restrizioni, ha offerto, paradossalmente, un modo permettere alla prova certezze scientifiche apparentemente incrollabili sulla PMA. Come tutti sappiamo, la fecondazione extracorporea era una tecnica a bassa efficienza ai suoi esordi. Si pensò quindi di compensare le carenze tecniche e l’intrinsecamente scarsa fertilità umana aumentando il numero di embrioni da generare e trasferire, strategia che aumentò la percentuale di gravidanze ma anche il numero di gravidanze multiple e le relative complicanze.
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LA PREVENZIONE DELLA STERILITA’:
NOVITA’ DAL MONDO SCIENTIFICO
di Clementina Peris
La fertilità umana è l’espressione coordinata della piena funzionalità di più organi rivolta alla riproduzione della specie. A differenza di qualunque altra funzione del corpo necessaria alla sopravvivenza dell’individuo, necessita però della adeguata funzionalità anche relazionale di due persone di sesso diverso. Come altre funzioni, manifesta la sua completa competenza solo a maturità fisica piena raggiunta dai componenti la coppia, evidenzia un plateau di efficienza per un periodo più o meno lungo, quindi mostra un decadimento della stessa fino al momento dell’incompetenza.
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L’INSEGNAMENTO DEL METODO BILLINGS
NELL’INFERTILITA’ DI COPPIA
di Paola Pellicanò
Il fine della fertilità umana è la vita e la vita di una persona inizia con l’incontro di due piccolissime cellule, l’ovulo e lo spermatozoo. Affinché questo avvenga, è necessario che gli spermatozoi abbiano la possibilità di entrare nelle vie genitali femminili, risalire fino alle tube di Falloppio ed incontrare una cellula uovo pronta ad essere fecondata. La fertilità maschile è continua, la fertilità femminile periodica e il periodo fertile della coppia è determinato dal momento dell’ovulazione nel ciclo femminile.
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CONSULENZA IN TEMA DI PMA:
ESPERIENZE CONCRETE
di Daniela Notarfonso
L’esperienza della maternità e della paternità sono, senza dubbio, una delle dimensioni determinanti nella vita di una persona. Il significato affettivo,ma anche quello simbolico, del generare mettono in gioco tutta una esistenza; riportano alla luce i vissuti della propria infanzia, le relazioni parentali, gli investimenti esistenziali; coinvolgono tutta la persona, il senso del suo esistere e soprattutto del suo divenire. È anche per questo che quando nella vita di una persona e di una coppia prende forma la consapevolezza della propria infertilità, questa si fa strada in modo dirompente…
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