È di pochi giorni fa la notizia del primo trapianto sperimentale di rene di maiale ingegnerizzato, cioè geneticamente modificato, nell’uomo senza segni di rigetto iperacuto. A riportarla per ora non sono ancora riviste scientifiche ma l’Università nella quale è stato effettuato il trapianto, la New York University. L'intervento faceva parte di una ricerca più ampia, approvata da un Comitato di supervisione etica della ricerca appositamente designato presso il centro NYU Langone Health dell’Università.
Il rene utilizzato nell’intervento era stato prelevato da un maiale in cui era stata rimosso il gene responsabile dell’alfa-galattosio, principale causa del rigetto iperacuto degli xenotrapianti da maiale a uomo (denominato maiale GalSafe). Nel dicembre 2020, la Food and Drug Administration degli Stati Uniti aveva approvato l'uso del maiale GalSafe per scopi alimentari e terapeutici.
Il trapianto è stato effettuato, con il consenso dei familiari, su una donna dichiarata morta cerebralmente, che aveva segni di scarsa funzionalità renale e non soddisfaceva i requisiti per donare organi ad altri pazienti in lista di attesa. Il rene, collegato esternamente al corpo della donna (attraverso i vasi sanguigni della parte superiore della gamba) per consentirne l’osservazione, ha iniziato a funzionare senza innescare rigetto per 54 ore.
Lo xenotrapianto potrebbe essere la soluzione per rispondere alla domanda dei pazienti in attesa bisognosi di organo. Da anni la ricerca scientifica sta tentando di utilizzare organi provenienti da animali (in particolare maiali) per il trapianto, per rispondere alla carenza cronica di organi.
Molti sono, però, i problemi che devono essere ancora risolti per garantire la sicurezza dei trapianti da altre specie, come ad esempio .... [continua a leggere]