2021/17 | 12 mag

Scienza&Vita: attività e news

WEBINAR S&V - Incontriamoci e parliamone

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DDL “ZAN”: TUTELA DELLE PERSONE O

PROMOZIONE DI STILI DI VITA?

 

Martedì 18 maggio, ore 18:00

in diretta web su

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Un incontro per approfondire il DDL ZAN, in esame al Senato, che sta suscitando un acceso dibattito in Parlamento e nell'opinione pubblica.

Quali sono le modalità più opportune per migliorare il contrasto a qualsiasi offesa derivante da motivi legati alle scelte in materia sessuale? Tali offese non sono già sanzionate dalle attuali leggi vigenti? Quali perplessità genera l'attuale redazione del testo? Parleremo di tutto questo sia in una prospettiva giuridica, sia dal punto di vista antropologico-culturale.

Come sempre, accompagnati da noti esperti:

 - il Prof. Alberto Gambino, Ordinario di Diritto privato, UER Roma, presidente S&V

- il Prof. Luciano Eusebi, Ordinario di Diritto Penale, UCSC, Milano, consigliere S&V

- l' Avv. Lorenzo Zilletti, avvocato penalista del Foro di Firenze; responsabile del Centro studi "Aldo Marongiu" dell'Unione Camere Penali Italiane 

- la Prof.ssa Ginevra Cerrina Feroni, Ordinario di Diritto Costituzionale Italiano e Comparato, Università di Firenze; vice-presidente del Garante per la protezione dei dati personali

 

Conduce Maurizio Calipari, bioeticista e portavoce di S&V

VI ASPETTIAMO!

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ORGANI ANIMALI "UMANIZZATI"

 webinar online 

 

Lunedì 10 mag

Hanno partecipato: Alberto GambinoDomenico CovielloOrnella ParoliniMaurizio Faggioni

Vuoi rivedere la puntata?

Visita la nostra pagina FB oppure il nostro canale YouTube

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"Educazione all’affettività e alla sessualità"

 webinar online 

 

Mercoledì 24 mar

 

Hanno partecipato: Alberto Gambino, Chiara Mantovani, Maria Luisa Di Pietro, Emanuela Lulli

Per rivedere il webinar 

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ON LINE S&V FAD ECM | CORONAVIRUS. PROBLEMI ETICI NELLA GESTIONE DI UN’EPIDEMIA. QUANDO LE RISORSE SONO LIMITATE, CHI CURARE? FORMAZIONE CONTINUA A DISTANZA IN MEDICINA CON CREDITI ECM

Di fronte all’emergenza da Coronavirus, tra le sue varie iniziative, Scienza & Vita ha realizzato il corso “CORONAVIRUS. PROBLEMI ETICI  NELLA GESTIONE DI UN’EPIDEMIA. QUANDO LE RISORSE  SONO LIMITATE, CHI CURARE?” disponibile gratuitamente sul questo sito e sul canale youtube dell’associazione.

Il corso della durata di 5 ore è destinato a tutti gli operatori sanitari che vogliano attraverso la lente della bioetica capire come modulare meglio il proprio intervento medico e/o di assistenza sanitaria. Un corso fruibile a distanza (FAD) che consente di acquisire 5 crediti ECM (provider www.lacrisalide.it).

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CUSTODIRE LA MEMORIA

SCIENZA & VITA AL TEMPO DEL COVID 19

Un libro per non dimenticare. Una raccolta di storie, riflessioni, immagini per custodire la memoria guardando al futuro.

 

Download quaderno

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Approfondimenti tematici

(a cura di Francesca Piergentili)

Riflessioni bioetiche sul “Pass Covid-19”: criticità e vantaggi nel nuovo Parere del CNB

Il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) ha pubblicato un parere in merito alle problematiche bioetiche della “certificazione sanitaria ad uso non solo medico relativa a Covid-19” (Pass Covid-19) in corso di applicazione sia a livello europeo che nazionale. Il Parere, dal titolo “Passaporto, patentino, green pass nell’ambito della pandemia Covid-19: aspetti bioetici”, indica alcune riflessioni bioetiche, evidenziando criticità e vantaggi dello strumento.

Il Comitato, tra le varie denominazioni utilizzate per lo strumento (“passaporto”, “patentino”, “green pass” o “certificazione”), ha scelto di definirlo “certificazione sanitaria” con le specificazioni ‘per uso non solo medico’ e ‘relativa al Covid-19’: come sottolineato nel Parere tali indicazioni “hanno una valenza bioetica” dal momento che “precisano l’applicazione della certificazione ad ambiti diversi da quello sanitario e la non estensibilità automatica ad altri e futuri possibili usi non legati alla pandemia, entrambe questioni bioeticamente critiche”.

Il Pass Covid-19 dovrebbe documentare tre situazioni differenti: l’avvenuta vaccinazione; la presenza di anticorpi sufficienti a contrastare l’infezione (risultate da test sierologico oppure da certificato medico di guarigione dalla malattia); il tampone negativo nelle ore precedenti l’attività (entro le 48 ore).

Sul piano delle criticità il CNB evidenzia prima di tutto la non equivalenza delle tre certificazioni in termini di protezione e durata della protezione dal contagio, oltre che di trasmissibilità.

Viene, poi, sottolineato il rischio, in assenza di un numero di dosi di vaccino sufficiente a trattare tutta la popolazione, di accentuare discriminazioni tra chi ha avuto la possibilità di vaccinarsi e chi, pur volendolo, non lo ha potuto fare. Per il Comitato la richiesta di certificazione dovrà tenere conto di coloro che, pur volendolo, non potranno vaccinarsi per motivi medici o perché il vaccino non è stato sperimentato su di loro (ad esempio, minori).

Un effetto discriminatorio permane anche nel caso del Pass Covid-19 che includa, oltre al certificato relativo ai vaccini, anche il test sierologico o il certificato di guarigione nonché i tamponi, “visto il disallineamento del rischio tra i soggetti vaccinati e i soggetti che non hanno potuto vaccinarsi e per i costi e la necessaria ripetizione periodica del test sierologico e del tampone”. Rispetto a tali discriminazioni il CNB propone di renderli sempre gratuiti, nonché di garantire una comunicazione istituzionale chiara sui rischi.

Un altro problema è legato a possibili discriminazioni in base alla provenienza geografica, nel caso in cui le Regioni o i singoli comuni richiedano certificazioni aggiuntive e non coincidenti.

Nel Parere è poi indicato un altro elemento critico, legato al rischio psicologico di un falso senso di sicurezza: data l’impossibilità di eliminare del tutto il rischio di contagio, il possesso del Pass Covid-19 potrebbe generare comportamenti rischiosi per la salute propria e di altri. Anche in questo caso il CNB propone una “corretta ed estesa informazione sui vantaggi” del Pass Covid-19, “ma anche sui suoi limiti, nonché campagne di comunicazione ad hoc pianificate da esperti”.

Per il Comitato emerge, poi, “il problema bioetico dell’utilizzo di dati sensibili, come quelli relativi alla salute, per fini non strettamente o non necessariamente medici”. La certificazione vaccinale è un documento già esistente all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, destinato prevalentemente ad uso medico: un utilizzo diverso mette in pericolo la tutela della riservatezza dei dati e crea problemi relativi all’intrusione nella sfera privata individuale.  Saranno, pertanto, da “individuazione dei limiti e delle garanzie a condizione dei quali sia possibile modificare l’uso della certificazione estendendola ad ambiti non medici, con l’obiettivo di esonerare i titolari da alcune restrizioni attualmente in vigore per contenere il contagio”.

L’uso della certificazione potrebbe, inoltre, costituire un precedente per un futuro uso permanente del ‘passaporto biologico’, come sorveglianza biopolitica della popolazione: esso consentirà la “rilevazione di determinate condizioni di salute per garantire la libertà di movimento e l’accesso a determinati luoghi, servizi, attività o beni, in una ‘sanità etica’, che distingue i cittadini a seconda dei comportamenti adottati, reputati più o meno virtuosi in base ai criteri stabiliti dalle autorità statali e/o sanitarie, introducendo possibili forme surrettizie di controllo improprio della popolazione”.

Il pass condizionerà la libertà di movimento alla certificazione sanitaria, “aprendo la strada all'introduzione del ‘passaporto biologico’ non tanto come risultato inevitabile di una sorta di slippery slope, quanto per l’imporsi del principio prioritario di tutela dal danno di insalubrità”.

Passando all’analisi dei vantaggi del Pass Covid-19, il CNB rileva, innanzitutto, “una doverosa premialità per chi, con responsabilità solidale, si è vaccinato assumendosi i rischi: la certificazione è, così, “uno strumento giuridico e un incentivo all’accettazione del vaccino” anche per gli ‘esitanti’.

La certificazione consentirà a molti soggetti una maggiore libertà di movimento e di accesso ad attività, nel rispetto delle misure volte alla tutela della salute pubblica: l’obiettivo è trovare un bilanciamento fra la riduzione della diffusione del contagio e la parziale ripresa delle attività economiche, educative, ricreative, culturali, religiose e di culto.

I vantaggi del Pass Covid-19 vanno, però, “considerati tenendo conto della eccezionalità della situazione pandemica”: lo strumento è una misura straordinaria, legata esclusivamente ed eccezionalmente alla gravità dell’attuale crisi sanitaria, per il tempo strettamente necessario, non essendo accettabili forme di sorveglianza permanente.

Alla luce delle criticità e dei vantaggi esaminate il CNB raccomanda la gratuità dei test sierologici e dei tamponi, la disponibilità concreta ed effettiva dei test su tutto il territorio nazionale e una campagna di informazione capillare, completa e comprensibile che evidenzi le opportunità e i limiti.

Il Comitato ritiene opportuno che tale strumento sia introdotto e regolato da un’apposita legge statale, che ne garantisca omogeneità e coordinamento su tutto il territorio nazionale. Necessarie saranno garanzie per impedire abusi e specificazioni ulteriori dei principi di proporzionalità e temporaneità per l’uso dello strumento.

Il certificato dovrà essere, inoltre, uno strumento gratuito, comprensibile, facile da ottenere e agevole, in forma digitale e cartacea, con misure che ne garantiscano l’autenticità. Per quanto riguarda le indicazioni d’uso, esse devono essere basate su dati scientifici aggiornati. I dati in esso contenuti, in particolare quelli relativi alla salute, dovranno essere tutelati, così come il loro trattamento, in conformità alla normativa sulla protezione dei dati personali.

Le indicazioni d’uso del Pass dovranno essere basate su dati scientifici e aggiornati sull’andamento del contagio, sulle varianti del virus, sul grado e sulla durata dell’immunità.

In alcun caso il pass potrà “costituire la premessa per misure automatiche più ampie e definitive”, come ad esempio il passaporto biologico, “o per altre forme di tracciamento, profilazione o sorveglianza”.

Risultano, pertanto, condizioni necessarie per l’uso del Pass Covid-19: la previsione di una normativa specifica, contenente garanzie e limiti, anche temporali; il potenziamento su tutto il territorio nazionale di tamponi e test gratuiti; la continuazione della campagna vaccinale.

Fondamentale e prioritaria è, in ogni caso, la continuazione della ricerca sui vaccini: il vaccino rappresenta ancora “il più forte strumento di tutela della salute individuale e collettiva” contro il virus ma permangono ancora incertezze dal punto di vista scientifico sull’immunità (potendo, ad esempio, la persona vaccinata essere fonte di contagio) e sulla sua durata, come anche dubbi sull’efficacia dei vaccini nei confronti delle varianti.

Le incertezze scientifiche, il rischio psicologico, evidenziato anche dal CNB, di un senso di sicurezza non reale e i possibili effetti discriminatori rimangono zone d’ombra da considerare.

 TESTI DI APPROFONDIMENTO

1. CNB, Passaporto, patentino, green pass nell’ambito della pandemia Covid-19: aspetti bioetici

2. Audizione informale del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Prof. Pasquale Stanzione sulle tematiche relative alla certificazione verde Covid-19, Commissioni riunite I, II e XII della Camera dei Deputati, 6 maggio 2021

3. Rebecca C H Brown, Julian Savulescu, Bridget Williams, Dominic Wilkinson, Passport to freedom? Immunity passports for COVID-19, Journal of Medical Ethics 

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Articoli, contributi, interviste

Sia materno questo tempo

9 mag | A. Mariani - Avvenire

Rsa, da oggi tornano gli abbracci

9 mag | E. Negrotti - Avvenire

Omofobia, si riparte dal testo Zan

7 mag | F. Ognibene - Avvenire

Defibrillatori, mancano le risorse

7 mag | B. Sartori - Avvenire

E' vita

6 mag | Avvenire

Ogni giorno in più pesa

6 mag | L. Bellaspiga - Avvenire

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Altri eventi, segnalazioni, news

 Sabato 27 marzo è andato in onda il primo Festival per la Giornata della Vita Nascente con Licia Colò, Pupi Avati, Leonardo Becchetti, Giancarlo Blangiardo, Johnny Dotti, Eugenia Roccella, Laura Miola, Maria Pollacci, con il contributo di Nek, Lorena Bianchetti, Francesca Dallapè e Elisa Di Francisca…e tanti altri ospiti per raccontare con musica, interviste, storie e approfondimenti lo spettacolo della vita.

Ci siamo confrontati su cosa vuol dire essere genitori oggi, abbiamo parlato di denatalità e natalità, abbiamo raccontato di un’avventura meravigliosa tra scienza e natura, abbiamo applaudito  la bellezza della vita nell’arte, nel cinema, nello sport…

E infine, di cosa possiamo e cosa vogliamo fare insieme per sostenere concretamente la vita nascente? Per rilanciare il prestigio della maternità e paternità? E per ridare vita al nostro Paese?

Ci hanno accompagnato in questa kermesse pomeridiana Beatrice Fazi, attrice e conduttrice televisiva e Pino Morandini, magistrato.

 

Se non hai potuto seguire la diretta, nessun problema. Puoi vedere qui il festival www.festivalvitanascente.org

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Si terrà online, dal 3 al 13 maggio 2021,  il XXII Convegno Nazionale per la pastorale della salute dal titolo: Gustare la vita, curare le relazioni. Una prospettiva per la pastorale della salute.

Nel cammino alla riscoperta del significato che i sensi possono offrire alla pastorale della salute, dopo aver affrontato la vista e il tatto, il Convegno di Milano 2021 esamina il tema del gusto.
Sedersi alla stessa tavola, oltre che ad assaporare insieme il cibo, vuol dire condividere la propria vita. Per lasciare una traccia della sua presenza nel mondo attraverso i secoli, il Signore Gesù scelse un banchetto simbolo di un sacrificio dal quale nasce la fraternità.

La pastorale della salute recupera, con questo appuntamento, lo spirito fondamentale della sua missione: riportare tutti ad un’unica Mensa. Insieme ritrovare quel gusto per la vita che rende forti nell’affrontare le avversità. La cura delle buone relazioni che diventano sananti è lo strumento per realizzare questo obiettivo.

 

LINK CONVEGNO

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UCSC Roma: CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SESSUALITA', FERTILITA', AMBIENTE E STILI DI VITA

Obiettivo del Corso di Perfezionamento in Sessualità, fertilità, ambiente e stili di vita
è offrire a figure professionali impegnate in ambito sanitario, educativo e pastorale conoscenze sulle condizioni e sulle cause, che possono danneggiare la fertilità femminile e maschile, e fornire strumenti per progettare e realizzare interventi di riduzione del rischio attraverso il miglioramento degli stili di vita individuali e collettivi e di interventi culturali e socio-economici.
Il ritardo della ricerca della prima gravidanza, stress, obesità, tabagismo, uso di alcool e droghe, eccessiva attività fisica, esiti di malattie sessualmente trasmesse, esposizione a radiazioni e raggi X e ad interferenti endocrini: questi ed altri i fattori, che possono aumentare in modo significativo la probabilità di sviluppare una condizione di sterilità o minare la salute preconcezionale. Alcuni fattori non sono modificabili; altri fattori sono collegabili a comportamenti a rischio individuali o collettivi.

 

PROGRAMMA

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