Spesso la persona gravemente ammalata vive il dramma di una sofferenza non solo fisica, ma anche psicologica e interiore. L’antidoto a questa condizione non è dato dalla sola terapia o dall’apporto “tecnico” offerto dai sanitari; prima di tutto, occorre dare spazio alla considerazione, all’attenzione e al rapporto umano tra medico, paziente e familiari. La scienza allora diventa alleata di una relazione, forte e appassionata, come solo l’amore sa essere. E se l’amore ha un colore, questo non può che essere il rosso.
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