Negli ultimi anni, con la crescita esponenziale della potenza di calcolo, la grande quantità di dati e l’uso di immagini digitali ad alta risoluzione, si utilizza l'intelligenza artificiale (AI), in particolare l'apprendimento automatico, nelle tecniche di fecondazione in vitro per la selezione degli embrioni da trasferire in utero. Le tecnologie verrebbero, così, addestrate per decidere sulla “qualità” e sul destino degli embrioni umani.
Generalmente nelle tecniche di procreazione artificiale, dopo l’unione dei gameti, gli embrioni sono tenuti in coltura per cinque giorni: dopo questo tempo, con la formazione della blastociste, si procede con il trasferimento tubarico dell’embrione. Nella prassi ordinaria il medico o il tecnico di laboratorio sono gli addetti alla selezione, affidandosi alla... CONTINUA A LEGGERE