Negli ultimi anni l'intelligenza artificiale (AI) è, come noto, sempre più al centro dell’interesse delle istituzioni, sia europee che internazionali. Numerose sono, inoltre, le possibilità offerte dalla tecnologia e dall’AI in ambito sanitario per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie.
Il 20 gennaio 2021 il Parlamento europeo ha adottato una Risoluzione sull'intelligenza artificiale con la quale ha fornito le linee guida per l’uso dell’AI in campo civile e militare. Principio fondamentale che si ricava dal documento è che la tecnologia non dovrebbe mai sostituire la responsabilità dell’uomo, soprattutto nelle decisioni finali. Il Parlamento Ue ha riconosciuto che “l'intelligenza artificiale, la robotica e le tecnologie correlate sono in rapida evoluzione ed hanno un impatto diretto su tutti gli aspetti della società, inclusi i principi e i valori sociali ed economici di base”. Lo sviluppo e la progettazione di tali tecnologie sono, però, effettuati dall’uomo e, pertanto, le sue scelte “determinano la misura in cui tali tecnologie possono offrire benefici alla società”. Nella costruzione di un quadro comune dell'Unione per lo sviluppo, la diffusione e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, dovrebbe essere, allora, sempre garantito “il rispetto della dignità umana e dei diritti umani, come sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea”.
Per quanto riguarda il settore della sanità pubblica il Parlamento dell’Ue riconosce “che l'intelligenza artificiale svolge un ruolo sempre più cruciale nell'assistenza sanitaria”, in particolare attraverso gli algoritmi di supporto alla diagnosi, la chirurgia robotica, le protesi intelligenti, le terapie personalizzate basate sulla modellizzazione tridimensionale del corpo del paziente, i robot sociali per l'assistenza agli anziani, le terapie digitali volte a migliorare l'indipendenza di alcune persone affette da disturbi mentali, la medicina predittiva e i software di anticipazione delle epidemie. Per questi usi dell'AI nella sanità pubblica vengono dati importanti principi. Prima di tutto deve essere sempre rispettato “il principio della parità di trattamento dei pazienti” per quanto riguarda l’accesso alle cure, escludendo, pertanto discriminazioni in tale ambito. Deve essere, poi, preservato il rapporto tra medico e paziente. Tutti gli usi dell’AI in ambito sanitario a devono essere “coerenti in ogni momento con il giuramento di Ippocrate”. Il medico deve avere “sempre la possibilità di discostarsi dalla soluzione proposta” dall'AI, mantenendo pertanto la responsabilità di qualsiasi decisione. Gli usi dell’intelligenza artificiale devono, infine, sempre garantire la protezione dei dati personali dei pazienti e prevenire la diffusione incontrollata degli stessi.
L'incremento dell'uso dei sistemi di AI, specialmente nel campo della sanità e della giustizia, non dovrebbe, pertanto, mai sostituire il contatto umano né essere fonte di discriminazione. Ogni persona soggetta a una decisione basata sull'IA dovrebbe essere informata e dovrebbe avere la possibilità di fare ricorso contro tale decisione.
Per quanto riguarda l’ambito militare, si segnala la richiesta di mettere al bando i "robot assassini", e, cioè, i robot in grado di compiere un'azione letale utilizzando un sistema d'arma autonomo.
Il Parlamento Ue si è anche interrogato su una possibile “moratoria sull'utilizzo dei sistemi di riconoscimento facciale” e, in particolare, sull'utilizzo di tali sistemi da parte delle autorità dello Stato nei luoghi pubblici e nei locali destinati all'istruzione e all'assistenza sanitaria, fino a quando “le norme tecniche non saranno considerate pienamente conformi ai diritti fondamentali, i risultati ottenuti non saranno privi di distorsioni e di discriminazioni e non vi saranno rigorose garanzie contro gli utilizzi impropri in grado di assicurare la necessità e la proporzionalità dell'utilizzo di tali tecnologie”.
Un recente articolo pubblicato su BMC Medical Ethicsha evidenziato come non sia adeguata l’attenzione della ricerca sulle implicazioni etiche dell’AI in sanità pubblica. Nella letteratura scientifica presente sono individuate, in via generale, le principali problematiche etiche che riguardano l’AI nel settore sanitario, che riguardano soprattutto la tutela dei dati personali, i profili legati alle responsabilità e le questioni in merito alla fiducia nell’AI. L’articolo mette in luce che il rapido sviluppo e la ricerca nell’ambito dell'AI sta superando la nostra capacità di comprendere adeguatamente le implicazioni, anche etiche, ad essa correlate: necessaria sembra essere una continua attenzione dell’etica sulle possibilità offerte dalla tecnologia per garantire il controllo dell’essere umano e il rispetto della sua dignità.