Testata

n. 198 I 11 novembre 2015

“Accogliamo con sconcerto la sentenza odierna con cui la Corte Costituzionale stabilisce che è possibile selezionare all’origine gli embrioni in base al loro grado di salute, legalizzando, di fatto, una discriminazione tra i nascituri”, commenta Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

“Comprendiamo il dolore e la sofferenza di tutte le coppie portatrici di una malattia genetica, ma purtroppo siamo certi che una volta stabilito per sentenza, e al massimo grado, che è possibile selezionare gli esseri umani in base alla perfezione della loro mappa genetica, le storture saranno inevitabili e andranno nella direzione della massima discriminazione verso i disabili”.

“Come non pensare che in futuro chiunque ricorra alla Pma non voglia accedere alla possibilità predittiva di sapere tutto del nascituro e scegliere solo il più ‘adatto’? Decretare che è un diritto dei genitori decidere quale dei loro figli possa nascere, è un’ipotesi sconvolgente che va contro ogni principio di civiltà”.

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