Testata

n. 197 I 10 novembre 2015

“Le parole pronunciate stamane a Firenze da Papa Francesco in cui raccomanda dialogo e incontro  interpellano in profondità i credenti, perché è solo costruendo confronto che si matura una differente consapevolezza ecclesiale e civile”, commenta Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

“Risuona forte ancora una volta l’esortazione del Pontefice a non avere paura del conflitto, a non aver timore di confrontarci con chi non la pensa come noi; ad impegnarci al fine di sciogliere le contrapposizioni per diventare davvero costruttori di pace e di bene comune. «La migliore risposta alla conflittualità dell’essere umano del celebre homo homini lupus di Thomas Hobbes è l’Ecce homo di Gesù che non recrimina, ma accoglie e, pagando di persona, salva» ci ricorda Francesco ed è su questa distinzione che si fonda la nostra condizione, la natura stessa dell’autentico umanesimo. In questo senso, l’appello ai giovani, fondamento della società futura, risuona ancora più profetico”.

“Il dialogo è uno strumento potentissimo di risoluzione dei problemi. Dalla famiglia alla società, parlarsi con fiducia è il primo passo per farsi capire, ma presuppone capacità di ascolto, di empatia, di accoglienza, altrimenti non è più un dialogo ma un monologo, non un incontro ma un solipsismo, non un’idea ma un’ideologia. E al contempo “dialogare non è negoziare” ammonisce il Papa, nel ricordarci che non è in discussione il rigore delle nostre convinzioni, quanto la capacità di argomentarle. Partecipiamo con slancio alla crescita di una Chiesa inquieta, non elitaria, ma aperta e in movimento e che in primo luogo guarda ai poveri e alla sua chiamata all’evangelizzazione”.

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