Testata

n. 196 I 02 novembre 2015

“La riduzione del numero totale delle interruzioni volontarie di gravidanza di cui dà conto il Ministero della Salute nell’annuale relazione al parlamento sulla Legge 194/78, non può che essere salutata come una buona notizia, anche se stimola altre riflessioni”, commenta Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

“Se il calo degli aborti rappresenta di per sé un’evidenza confortante, non possiamo non pensare al contributo non espresso - e certamente incisivo sul totale - dei cosiddetti ‘anticoncezionali di emergenza’, sul cui reale meccanismo di funzionamento ‘preventivo’ permangono molti dubbi. Tuttavia, i dati evidenziano un minore ricorso all’aborto tra le giovani in Italia rispetto a quanto registrato negli altri Paesi dell’Europa Occidentale e questo ci fa ben sperare sulla consapevolezza del valore della vita nei nostri giovani”.

“Ma il decremento va inserito anche nel contesto di una denatalità complessiva che il nostro Paese sta attraversando e su cui sono necessari interventi politici e sociali non rinviabili. Ricordiamo che proprio Papa Francesco ha lanciato un duro monito riguardo le troppe donne che sono costrette a scegliere tra un figlio e un lavoro. Questo terribile bivio non dovrebbe esistere in nessun luogo del mondo ed è sulla tutela dei più deboli che si misurano coesione e solidarietà di una democrazia”.

 

 

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