Caterina Iagnemma | EDITING GENETICO: QUADRO NORMATIVO NAZIONALE E INTERNAZIONALE | MAGGIO 2019

Intervento di Caterina Iagnemma | Dottore di Ricerca in Diritto penale, Università Cattolica S. Cuore Milano , in occasione del XVII Convegno Nazionale Scienza & Vita su EDITING GENETICO. SAREMO TUTTI DAVVERO PERFETTI ? (maggio 2019). “Regolamentazione dell’editing genetico: quadro normativo nazionale e internazionale”. Obiettivo del presente contributo è quello di fornire un quadro sistematico della legislazione nazionale e internazionale riguardante le tecniche di editing genetico: ipotizzando, altresì, eventuali linee di sviluppo della normativa vigente. A livello nazionale, la principale disposizione che assume rilievo è quella prevista dall’art. 13 della l. n. 40 del 2004. Come noto, questa norma stabilisce il divieto di sperimentazione su ciascun embrione umano (comma 1), ammettendo la possibilità di effettuare ricerche cliniche e sperimentali – purché non sussistano metodologie alternative – soltanto per finalità diagnostiche e terapeutiche, in vista della tutela della salute e dello sviluppo dell’embrione che vi è sottoposto (comma 2). L’art. 13 l. n. 40/2004 proibisce, inoltre, di selezionare a scopo eugenetico embrioni e gameti e di alterare il patrimonio genetico degli stessi (comma 3). Sul piano internazionale, invece, si analizzeranno principalmente l’art. 3 della CEDU, che vieta trattamenti inumani e degradanti, e l’art. 13 della Convenzione di Oviedo, a norma del quale è consentito intervenire sul genoma umano per ragioni preventive, diagnostiche e terapeutiche, purché non si introducano modifiche sul genoma dei discendenti.

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