S&V | VACCINAZIONE E ADOLESCENTI. AL CENTRO DEL PARERE DEL CNB: INFORMARE I GENITORI E I RAGAZZI PER UNA SCELTA CONSAPEVOLE Gli approfondimenti di S&V | FRANCESCA PIERGENTILI

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Con il nuovo Parere pubblicato a fine luglio, il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) tratta un tema molto delicato e discusso nelle ultime settimane, legato alla vaccinazione anti-covid-19 dei grandi minori e, cioè, dei ragazzi adolescenti ricompresi nella fascia di età 12-17 anni.

Il Comitato parte dal presupposto che, in base ai più recenti studi epidemiologici e scientifici, il vaccino si è dimostrato sicuro ed efficace per tale fascia di età, sebbene non siano mancati rari eventi avversi a breve termine, rapidamente risolti.

Il virus, come noto, contagia generalmente in forma meno grave i più giovani; ciò nonostante, anche gli adolescenti vengono contagiati e a loro volta contagiano. Il vaccino degli adolescenti ha, allora, tre importanti vantaggi: può contribuire “a rallentare la diffusione della pandemia e quindi a migliorare la situazione sanitaria della popolazione”; è, poi, strumento di protezione per gli adolescenti, “considerando i rischi diretti, indiretti e psico-sociali” legati alla pandemia, troppo spesso sottovalutati nei mesi precedenti; fornisce, infine, “una tutela rafforzata” ai familiari e alle comunità frequentate dagli stessi. Con il vaccino e il conseguente green pass, gli adolescenti vaccinati possono, altresì, avere maggiore libertà di movimento e di riunione.

Il Comitato sofferma, poi, la sua attenzione sul tema dell’informazione che deve essere rivolta ai minori e ai loro genitori sul vaccino. Si evidenzia solamente che in tema di vaccinazioni raccomandate, ma non obbligatorie, l’informazione – necessaria per ogni scelta in ambito sanitario – acquista una valenza ancor maggiore, dal momento che (in carenza di obbligo) solo una informazione piena, adeguata e comprensibile può fornire elementi utili per la scelta di ricorrere al vaccino, “districando” dubbi e perplessità.

Il CNB sottolinea, a tal proposito, che rispetto a quella degli adulti “la vaccinazione degli adolescenti richiede nuove e diverse attenzioni e forme di comunicazione adatte all’età da parte delle istituzioni e dei medici, distinguendo tra la comunicazione per adulti e quella per i grandi minori, tenendo conto di coloro che sono già prossimi alla maggiore età e che potranno dare con più consapevolezza il loro consenso o dissenso alla vaccinazione”.

Il Parere distingue, pertanto, tra l’informazione ai genitori e l’informazione rivolta al ragazzo.

Per quanto riguarda l’informazione rivolta all’adolescente, quest’ultima dovrà seguire un canale comunicativo adatto per la sua specifica età: il contesto ambientale dovrà essere idoneo “all’accoglienza degli stessi adolescenti, in modo proporzionato considerata l’età e la maturità, intesa come sviluppo cognitivo ed emotivo, sul piano fisico, psichico e sociale”; dovrà esserci una “semplificazione del linguaggio tecnico medico e una chiarificazione degli elementi fondamentali”;  l’informazione sarà data da personale medico con specifiche competenze pediatriche e anche sul piano della comunicazione.

Il Comitato auspica per l’informazione del minore che il Ministero della Salute renda disponibile, soprattutto online, e con modalità semplici “una scheda chiara, semplice e efficace, compreso il foglio informativo che dovrà essere consegnato all’adolescente in sede di vaccinazione, con indicazioni mirate”. Ritiene, inoltre, fondamentale “spiegare agli adolescenti la necessità di trovare un corretto bilanciamento tra la libertà individuale e la fruizione dei luoghi pubblici” e l’importanza dei protocolli di sicurezza. Auspica, infine, l’attivazione di specifiche iniziative nella scuola.

Tutte queste indicazioni sono necessarie affinché anche l’adolescente possa partecipare in modo consapevole alla decisione, in linea con la normativa internazionale e italiana. In particolare, in Italia la legge n. 219 del 2017, recante “Norme in materia di consenso informato e disposizioni  anticipate di trattamento”,  riconosce l’importanza del diritto alla partecipazione e al coinvolgimento del minore in base in base all’età e alla maturità: all’art. 3 è stabilito che il minore “ha diritto alla valorizzazione delle proprie capacità di   comprensione   e   di decisione” e “deve ricevere informazioni sulle scelte relative alla propria salute in modo consono alle sue capacità’ per essere messa nelle condizioni di esprimere la sua volontà”. Anche la Convenzione di Oviedo, all’art. 6, afferma che “il parere di un minore è preso in considerazione come un fattore sempre più determinante, in funzione della sua età e del suo grado di maturità”. Tale approccio, fortemente raccomandato dal CNB, che mira al coinvolgimento dell’adolescente, “stimola alla valutazione caso per caso e al dialogo con l’adolescente”.

Per quanto riguarda l’informazione rivolta ai genitori, il Comitato raccomanda che sia la più completa, aggiornata e calibrata in base all’età del minore. L’informazione ai genitori deve mettere in evidenza alcuni elementi riguardo i rischi e i benefici.

Rischi e benefici dovranno, in primo luogo, tenere conto della condizione clinica dell’adolescente. Fondamentale, a tal proposito, è anche l’anamnesi prima della vaccinazione del figlio, “tenendo conto anche degli aspetti psicologici di emotività e ansia”. Si dovrà, poi, considerare che “i benefici diretti sono di gran lunga superiori ai possibili rischi, considerando gli ipotetici effetti avversi a seguito della vaccinazione a fronte anche delle gravi conseguenze indotte dalla infezione e dalla patologia Covid-19”, considerando, altresì, l’eventualità di nuove varianti che potrebbero colpire anche i più giovani. I benefici specifici indiretti vanno, infine, riferiti al controllo della trasmissione del virus: l’immunità di comunità tanto auspicata potrà essere più facilmente raggiunta se è più diffusa la vaccinazione nella popolazione suscettibile.

L’adolescente, come visto, deve essere informato, coinvolto, ascoltato nella decisione sulla vaccinazione, ha diritto di esprimere la propria preferenza. Cosa accade, però, nel caso in cui la volontà del grande minore di vaccinarsi è in contrasto con la volontà dei genitori contrari alla vaccinazione?  In caso di volontà in contrasto, il Comitato ritiene che l’adolescente “debba essere ascoltato da personale medico e che la sua volontà debba prevalere nei confronti del dissenso dei genitori, in quanto la volontà del minore coincide – secondo le attuali indicazioni scientifiche e salvo situazioni di salute particolari che sconsigliano la vaccinazione – con il migliore interesse della sua salute psicofisica e della salute pubblica”.

Per gli adolescenti con patologie e rientranti nelle categorie identificate dal Ministero della Salute “emerge in forma ancora più pressante l’obbligo dei genitori di garantire ai propri figli il miglior interesse”: qualora i genitori rifiutino la vaccinazione, considerata dal medico clinicamente rilevante, sarebbe auspicabile secondo il CNB il ricorso, ove possibile, prima che al giudice (in base all’ art. 3 comma 5 della legge n. 219), ad un comitato di etica clinica, che offra una consulenza per la chiarificazione e possibilmente la risoluzione delle divergenze.

Nel caso dell’adolescente che rifiuti la vaccinazione a fronte del consenso dei genitori, il Comitato ritiene importante che l’adolescente sia informato da personale medico che la vaccinazione è nell’interesse della sua salute e della salute collettiva.

Il CNB ritiene che in questi casi di dissenso tra le parti la volontà debba essere certificata, “per esplicitare con la massima chiarezza le rispettive posizioni nell’ambito della propria famiglia e nei rapporti con il medico, anche al fine di individuare meglio i contrasti nel tentativo di ricomporli.”

 

1) CNB, Vaccini e adolescenti, 30 luglio 2021

2) Legge 219 del 2017, recante Norme in materia di consenso informato e di disposizioni  anticipate di trattamento (in particolare art. 3)

3) Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti dell’applicazioni della biologia e della medicina: Convenzione sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina (in particolare art. 6)

4) SIP, Documento della Società italiana di pediatria in merito alla strategia vaccinale Covid per la fascia pediatrica ed adolescenziale, giugno 2021

 

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