SCIENZA & VITA: IL BAMBINO DAL DNA DI TRE GENITORI? UNA MANIPOLAZIONE SPERIMENTALE DALLE CONSEGUENZE IMPREVEDIBILI

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“Manipolare il Dna di un essere umano senza riflettere adeguatamente sugli effetti che questo potrà avere sulla natura dell’individuo che viene generato non è ingegneria genetica, ma un azzardo tecnologico dalle conseguenze imprevedibili”, commenta Paola Ricci Sindoni, Presidente Nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

“E’ una tecnica ancora sperimentale, – come molti ricercatori hanno notato – i cui presunti benefici non fanno superare in alcun modo i rischi di snaturare l’umano ad essa connessi. Dopo tante critiche argomentate contro il cosiddetto metodo Stamina, ora occorre che gli scienziati più accorti, giustamente preoccupati, dicano ancora più decisamente che questa è una sperimentazione ancora più terribile perché va ad alterare, nel momento del concepimento, il fondamento stesso di ogni uomo, quello che ne fa una persona unica e irripetibile: il suo Dna”.

“Non vogliamo sottovalutare il dolore di chi sa di essere portatore di una malattia genetica sapendo che potrà trasmetterla ai suoi figli e, per questo, va promossa la ricerca finalizzata a trovare una cura per queste patologie. Allo stesso tempo però non è possibile negare l’evidenza dell’alta invasività di queste pratiche che, ancora una volta, vanno nella direzione non della cura del malato ma della selezione tecnocratica del soggetto ‘sano’ ad ogni costo”.

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Pubblicato in Comunicati Stampa