Il volume, che raccoglie gli Atti del Convegno su "Solidarietà e giustizia in sanità" (Camillianum, 21-22 novembre 2006), offre una riflessione sul rapporto fra la logica della giustizia e quella della carità.
Nell’attuale contesto socio-economico internazionale c’è il rischio che si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia. Non si può però dimenticare che la carità è sempre altro rispetto alla giustizia e le spetta un altro spazio, uno spazio inesauribile che nessuna azione sociale può occupare. Il suo sguardo ulteriore permette una critica e una rottura dei modelli di giustizia esistenti, oltrepassa sempre l’ordine vigente.
Non si può parlare di sanità senza approfondire i temi della carità e della giustizia, cioè del bene comune che passa per il bene di ciascuno, perchè l’"azienda" sanitaria ha lo scopo di guarire e curare, ha cioè per oggetto la fragilità umana che è un connotato di tutti e non solo di alcuni.
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dimostrano che anche in situazioni di parsimonia è possible garantire una buona sanità: questo avviene quando sono ridotte le disparità sociali e si ha chiara la distinzione tra i bisogni e i desideri. Non è una distinzione da poco, a livello culturale, perchè significa riappropiarsi della nozione di natura della persona umana, caratterizzata dalla corporeità che permane sempre, a fronte di una autonomia e di una intelligenza che spesso vengono meno.