NEL SILENZIO LA PAROLA. Convegno sulla lettera pastorale dell’Arcivescovo Giuseppe Betori

Dal 12/12/2011
al 12/12/2011
Dalle 17:00
alle 20:00
Città Firenze
Luogo c/o Auditorium Ente Cassa di Risparmio, via Folco Portinari, 5
Relatori Prof. Adriano Fabris Docente di Filosofia Morale presso l’Università di Pisa. Rev.mo Prof. Pierangelo Sequeri Docente di Teologia Fondamentale presso la facoltà Teologica Italia Settentrionale. Rev.mo Prof. Timothy Verdon Docente di Storia dell’Arte presso la Stanford University (Firenze). Maestro Marco Zurlo con la partecipazione del quartetto d’archi: I Cameristi toscani Guida l’incontro Dott. Marcello Masotti Presidente Scienza & Vita Firenze
Telefono 055 2399194
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Nel silenzio la Parola In una stagione di rumore assordante e di involgarimento del linguaggio la lettera dell’Arcivescovo Betori , oltre a porre la riflessione sulla Parola che salva, tocca nel profondo anche il metodo e i contenuti che riguardano la comunicazione tra gli uomini. L’Arcivescovo evidenzia il pericolo di essere sotto l’influenza e il bombardamento dei mass media che irrompono sull’uomo con una valanga di messaggi e ricorda come il silenzio e la parola siano ambedue elementi connessi e parte integrante della comunicazione: anche il dialogo umano si rende possibile tra le parole sensate di chi parla e il silenzio, che non è il mutismo senza parole, di chi ascolta. L’Arcivescovo introduce il parallelismo colla musica dove le pause sono altrettanto importanti delle note e mette in guardia da alcuni gravi pericoli della nostra epoca quali la perdita del primato del rapporto tra parola e realtà, il contatto virtuale che sostituisce il rapporto umano diretto, il relativismo, il rapporto deformato tra libertà verità, poiché è la verità che fa liberi Di fronte allo straripare delle parole nasce il bisogno dell’educazione al silenzio e l’ammirazione per i cultori del silenzio: i contemplativi la cui esistenza suona come condanna dell’attivismo e del consumismo. La purificazione della comunicazione può avvenire anche riscoprendo momenti contemplativi, mettendosi in contatto con la grandiosa visione della natura o rinnovando lo stupore di fronte all’ opera d’arte. La Parola eterna di vita deve risuonare anche nelle parole del mondo in una dimensione di sana pluralità e dialogo nella ricerca del bene comune con l’animo dei cercatori di verità. Anche nella Rivelazione si ripropone il dilemma Parola/silenzio perché neppure la la Parola vera , la Parola di vita può dire tutto ed è avvolta nel mistero: Dio parla anche nel silenzio e attraverso il silenzio che è espressione importante della Parola. La lettera anticipa anche il tema “Silenzio, Parola evangelizzazione” scelto dal Papa per la 46°giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Scienza & Vita Firenze vuole commentare la lettera di mons. Betori con autorevoli personalità della teologia, della comunicazione e dell’arte, oltre che per dare rilievo ad un importante documento pastorale e culturale dell’Arcivescovo di Firenze anche per i contenuti che essa reca. Nella dimensione del binomio fede/ragione, la lettera parla della scienza: «La Chiesa deve rispettare gli spazi di autonomia delle realtà terrene e, anzi, lasciarsi illuminare dalla ricerca umana in questo ordine di cose», ma «non tutto può essere risolto nella parola, tanto meno in quella parola oggi prevalente che è la parola della scienza». E poi il rapporto con Dio: ammettere Dio da parte dei credenti , ma anche solo ipotizzarlo da parte di coloro che Benedetto XVI ha chiamato ad Assisi i pellegrini della verità”, “pellegrini della pace”, significa introdurre nelle azioni umane, ma anche nella antropologia e nella bioetica, un fattore enorme di responsabilità e senso del limite, elementi essenziali nella scienza, nella democrazia e nella vita. Dr. Marcello Masotti presidente Scienza & Vita Firenze

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