2021/4 | 3 feb

Scienza&Vita: attività e news

S&V QUADERNI | HOMO CYBORG. IL FUTURO DELL’UOMO, TRA TECNOSCIENZA, INTELLIGENZA ARTIFICIALE E NUOVO UMANESIMO

Quale sarà l’evoluzione del genere umano? Ci attende un futuro da “cyborg”, a metà tra uomo e macchina? Dove sono arrivate le nuove scoperte scientifiche e le nuove tecnologie applicate alla vita? È lecito porsi delle domande su eventuali limiti in questo campo?

In questo Quaderno insieme a studiosi, esperti e scienziati di diverse discipline cercheremo di rispondere a questi nuovi interrogativi affascinanti ed epocali. Parleremo di transumanesimo, postumanesimo e nuovo umanesimo cercando di approfondire le innumerevoli questioni (luci ed ombre) che si aprono sul piano etico-morale e antropologico, con sempre più evidenti ricadute in diversi ambiti sul piano concreto della quotidianità. Ferma restando la radicale differenza qualitativa uomo-macchina, svilupperemo il tema anche sul piano applicativo, con esempi concreti di buone pratiche tecniche/scientifiche. Capiremo meglio cosa si intende per intelligenza artificiale, conosceremo robot, parleremo anche di cyborg, biotecnologie, Gene Editing e tecnologia solidale.

 

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ON LINE S&V FAD ECM | CORONAVIRUS. PROBLEMI ETICI NELLA GESTIONE DI UN’EPIDEMIA. QUANDO LE RISORSE SONO LIMITATE, CHI CURARE? FORMAZIONE CONTINUA A DISTANZA IN MEDICINA CON CREDITI ECM

Di fronte all’emergenza da Coronavirus, tra le sue varie iniziative, Scienza & Vita ha realizzato il corso “CORONAVIRUS. PROBLEMI ETICI  NELLA GESTIONE DI UN’EPIDEMIA. QUANDO LE RISORSE  SONO LIMITATE, CHI CURARE?” disponibile gratuitamente sul questo sito e sul canale youtube dell’associazione.

Il corso della durata di 5 ore è destinato a tutti gli operatori sanitari che vogliano attraverso la lente della bioetica capire come modulare meglio il proprio intervento medico e/o di assistenza sanitaria. Un corso fruibile a distanza (FAD) che consente di acquisire 5 crediti ECM (provider www.lacrisalide.it).

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CUSTODIRE LA MEMORIA

SCIENZA & VITA AL TEMPO DEL COVID 19

Un libro per non dimenticare. Una raccolta di storie, riflessioni, immagini per custodire la memoria guardando al futuro.

 

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Approfondimenti tematici

(a cura di Francesca Piergentili)

Gruppo di Lavoro ISS “Bioetica COVID-19”

Tutela della salute individuale e collettiva: temi etico-giuridici e opportunità per la sanità pubblica dopo COVID-19

Èstato da poco pubblicato un nuovo rapporto del Gruppo di Lavoro ISS “Bioetica COVID-19” dal titolo “Tutela della salute individuale e collettiva: temi etico-giuridici e opportunità per la sanità pubblica dopo COVID-19” . Il Gruppo di lavoro – al quale partecipa anche il Presidente di S&V A.M. Gambino – è stato istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità per affrontare i problemi di etica sorti con la pandemia, che riguardano sia l’etica clinica, sia l’etica della sanità pubblica. Il nuovo documento contiene i contributi dei vari componenti del Gruppo nelle diverse discipline di riferimento: bioetica, medicina clinica, sanità pubblica, epidemiologia, pediatria, cure palliative, diritto, filosofia, ricerca biomedica, scienze infermieristiche.

In particolare, il contributo di C. Petrini, si interroga sull’etica e i suoi principi nelle emergenze pandemiche: “se occorra calare “in” Covid-19 i criteri già normalmente adottati in bioetica” o se occorra un’etica specifica “per” Covid-19. I cosiddetti principi classici della bioetica sono stati, infatti, scossi dalla pandemia: si è reso necessario comprimere l’autonomia individuale, non si è potuto garantire a ognuno il massimo beneficio, si è stati costretti, in alcuni casi, a iniquità nella distribuzione di oneri e benefici. La sanità pubblica si pone in una posizione differente rispetto alla prospettiva medico-paziente della pratica clinica: durante le pandemie il numero di persone che necessitano di assistenza medica è molto alto e ogni persona necessita di cura, ma “irrompe con prepotenza anche la dimensione collettiva”, con le misure di prevenzione e di contenimento della diffusione delle malattie. È l’intrinseca dimensione collettiva della sanità pubblica che porta inevitabilmente a conflitti tra valori: essa tende a adottare un’etica utilitarista, che tende a massimizzare il beneficio per il maggior numero di persone, anche a discapito di singoli individui o di sottogruppi. L’etica della sanità pubblica è, tuttavia, valida se fondata non soltanto sull’obiettivo di massimizzazione del beneficio, “ma anche se ancorata in una dimensione solidaristica”. La solidarietà, che deve essere attuata anche in una prospettiva sociale, è un principio che connota la bioetica continentale europea, in una visione relazionale e comunitaria.

L’etica della sanità pubblica non si fonda su principi e valori diversi da quelli alla base dell’etica medica e della bioetica, ma l’epidemia “certamente impone un risveglio per chi fosse comodamente adagiato sull’ordinarietà, e costringe a ripensare la giusta gerarchia dei valori”. Nelle emergenze di sanità pubblica sono allora validi e utili i criteri classici della bioetica: “non occorre un’etica differente, bensì le mutevoli circostanze rendono necessario bilanciare diversamente i valori”, mantenendo comunque valido un caposaldo della bioetica e, cioè, la centralità della persona.

Della bioetica dopo il covid-19 si interroga anche, nel suo contributo, A. Morresi, in particolare in riferimento al principio di autodeterminazione del singolo, che da principio cardine nel rapporto medico-paziente, tende “a scomparire in chiave di salute pubblica, specie dal suo core, cioè le politiche di sorveglianza”, e “non perché la si neghi, ma perché non fa parte del bagaglio concettuale basilare della salute pubblica”. A riconoscere i limiti e le inadeguatezze del “modello individualistico” e del principio di autonomia è anche C. Sartea, che ricorda nel suo contributo la “prevalenza giuridica del principio di solidarietà sul criterio libertario e sul principio di autodeterminazione, almeno sul piano organizzativo (sociale e politico)”. Una solidarietà che chiama in causa la responsabilità individuale e collettiva, soprattutto nei confronti dei soggetti più vulnerabili, come analizzato nel contributo di V. Sala sull’etica della cura, in quello di L. Riva sulla cura degli anziani e nel contributo di F. Cancelli, F. Benini, F. Nicoli e F. Piergentili sulle Cure Palliative in tempo di pandemia.

Per quanto riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie per contrastare la diffusione del virus, migliorare le cure e monitorare la salute individuale e collettiva si segnala il contributo di A.M. Gambino sulle novità sul Fascicolo sanitario elettronico (FSE) introdotte con il c.d. Decreto Rilancio e sulle questioni ancora aperte in merito alla cartella clinica digitale; il contributo di P. Muzzetto sulla telemedicina come strategia di cura e quello di G. Resta sul tracciamento digitale dei contatti e sui limiti delle attuali app di tracciamento. In particolare, A.M. Gambino ricorda come “anche nello scenario della fase emergenziale della pandemia, si pone il problema giuridico della ponderazione tra il diritto soggettivo, nel caso, ai propri dati sanitari e l’interesse collettivo alla più larga conoscenza degli stessi”. Le nuove opportunità offerte dalla tecnologia in ambito sanitario consentono (e consentiranno) di migliorare il monitoraggio e la cura dei malati nelle emergenze sanitarie e spingono così ad interrogarsi - come scrive anche da G. Resta – “sul potenziale solidaristico insito nell’accesso ai dati personali per finalità di contrasto dell’epidemia”.

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Chiesa e bioetica

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Articoli, contributi, interviste

Curare sempre con coscienza

29 gen | R. Colombo - Avvenire

E' vita

28 gen | Avvenire

«Vaccini subito ai Paesi poveri»

28 gen | L. Bellaspiga - Avvenire

Minori, riflettori sui social

28 gen | G. Isola - Avvenire

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Altri eventi, segnalazioni, news

UCSC Roma: CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SESSUALITA', FERTILITA', AMBIENTE E STILI DI VITA

Obiettivo del Corso di Perfezionamento in Sessualità, fertilità, ambiente e stili di vita
è offrire a figure professionali impegnate in ambito sanitario, educativo e pastorale conoscenze sulle condizioni e sulle cause, che possono danneggiare la fertilità femminile e maschile, e fornire strumenti per progettare e realizzare interventi di riduzione del rischio attraverso il miglioramento degli stili di vita individuali e collettivi e di interventi culturali e socio-economici.
Il ritardo della ricerca della prima gravidanza, stress, obesità, tabagismo, uso di alcool e droghe, eccessiva attività fisica, esiti di malattie sessualmente trasmesse, esposizione a radiazioni e raggi X e ad interferenti endocrini: questi ed altri i fattori, che possono aumentare in modo significativo la probabilità di sviluppare una condizione di sterilità o minare la salute preconcezionale. Alcuni fattori non sono modificabili; altri fattori sono collegabili a comportamenti a rischio individuali o collettivi.

 

PROGRAMMA

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