2020/22 | 9 dic

Scienza&Vita: attività e news

Riprendono gli appuntamenti con

INCONTRIAMOCI E PARLIAMONE

in diretta Facebook

 10 dicembre ore 18:00 - 19:30

In questa puntata, parleremo di eutanasia, suicidio assistito, trattamenti di sostegno vitale, proporzionalità delle cure, e tanti altri temi simili che possono essere affrontati, per una riflessione proficua, solo a partire da una visione antropologica chiara e compiuta. Non a caso, infatti, molti equivoci etici legati a quest’ambito nascono proprio da una confusione concettuale sempre più diffusa nei modelli culturali contemporanei, che finisce per attribuire alle medesime espressioni (dignità, compassione, qualità, ecc…) significati differenti, deformati e parziali, che rischiano alla fine di travisarne il senso autentico. 

In questo nuovo webinar di S&V, vogliamo perciò confrontarci su questa attualissima sfida culturale, approfondendone le dimensioni sotto diverse prospettive (antropologica, bioetica, comunicativa), alla luce degli stimoli offerti dalla Lettera “Samaritanus Bonus” della Congregazione per la Dottrina della Fede, di recente pubblicazione.

Ci aiuteranno in questo percorso Paola Ricci SindoniOrdinario di Filosofia morale dell’Università degli studi di Messina, past president Scienza & Vita, Maria Teresa IannoneBioeticista, Responsabile Servizio di Bioetica del Ospedale Fatebene fratelli  di Roma, Lorena Bianchetti Giornalista, conduttrice televisiva e autrice. Dei veri esperti, quindi, che si confronteranno in modo semplice e diretto provando ad individuare possibili soluzioni che aiutino la comunità civica a rimettere al centro dell’azione sanitaria la cura della persona umana, nella malattia e nella fragilità, col suo valore unico e irriducibile.

 

Vi aspettiamo in diretta su Facebook alle ore 18:00 il 10 dicembre 2020 !

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Lettera al presidente Conte: AGCom oscuri i siti che pubblicizzano l’utero in affitto a pagamento

 

Alberto Gambino, nostro presidente, e Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, hanno inviato oggi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, una lettera per chiedere che finalmente l’AGCom oscuri nel nostro Paese i siti web che pubblicizzano la pratica dell’utero in affitto a pagamento.

L'iniziativa nasce da una amara, ed al tempo stesso inquietante, constatazione di fatto: inserendo su un motore di ricerca Internet termini quali ‘maternità surrogata’ o ‘utero in affitto’, appaiono per primi i risultati di inserzioni pubblicitarie vietate. Su questo tema la Corte Costituzionale si è espressa con una sentenza del 2017, sottolineando come sia una pratica ‘che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane’. Eppure, l’AGCom ha dichiarato che senza una legge che le attribuisca la competenza per oscurare queste attività illegali sul web, non può intervenire. Peccato che invece, ad esempio sul diritto d’autore nel web, abbia recentemente desunto la propria competenza da vaghi principi normativi, varando un proprio regolamento ad hoc.

Siamo dunque al paradosso, nel nostro Paese, per cui ad esempio l’AGCom interviene per bloccare la pubblicità del gioco d’azzardo, attività lecita e regolamentata, di cui però è vietata la promozione, e non interviene invece per fermare quella illegale di un’attività illecita com’è l’utero in affitto. Prima che a intervenire siano procure o Antitrust, sarebbe più corretto che fosse l’Autorità direttamente preposta a garantire i diritti nelle comunicazioni e in Internet a fare tutti i passi previsti dalla legge, spegnendo questi siti.

 

Testo lettera 

 

Alcune reazioni:

Maternità surrogata, Nobili e Toccafondi: "Fermiamo la pubblicità sul web"

1 dic | Luciano Nobili e Gabriele Toccafondi (Italia Viva)

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CUSTODIRE LA MEMORIA

SCIENZA & VITA AL TEMPO DEL COVID 19

Un libro per non dimenticare. Una raccolta di storie, riflessioni, immagini per custodire la memoria guardando al futuro.

 

Download quaderno

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ON LINE S&V FAD ECM | CORONAVIRUS. PROBLEMI ETICI NELLA GESTIONE DI UN’EPIDEMIA. QUANDO LE RISORSE SONO LIMITATE, CHI CURARE? FORMAZIONE CONTINUA A DISTANZA IN MEDICINA CON CREDITI ECM

Di fronte all’emergenza da Coronavirus, tra le sue varie iniziative, Scienza & Vita ha realizzato il corso “CORONAVIRUS. PROBLEMI ETICI  NELLA GESTIONE DI UN’EPIDEMIA. QUANDO LE RISORSE  SONO LIMITATE, CHI CURARE?” disponibile gratuitamente sul questo sito e sul canale youtube dell’associazione.

Il corso della durata di 5 ore è destinato a tutti gli operatori sanitari che vogliano attraverso la lente della bioetica capire come modulare meglio il proprio intervento medico e/o di assistenza sanitaria. Un corso fruibile a distanza (FAD) che consente di acquisire 5 crediti ECM (provider www.lacrisalide.it).

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14 dic 2020, S&V Cerignola: Videoconferenza sul tema "L'arte del dono di sanare le ferite degli altri"

 

link per partecipare

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Approfondimenti tematici

(a cura di Francesca Piergentili)

Il vaccino contro il Covid-19:

gli aspetti etici della ricerca, dei costi e della distribuzione indicati nel nuovo documento del CNB

La ricerca internazionale è negli ultimi mesi sempre più impegnata a sviluppare un vaccino sicuro ed efficace in grado interrompere, o almeno di rallentare, la trasmissione del Covid-19. Ad oggi numerose sono le proposte di vaccino e le sperimentazioni in corso che hanno raggiunto diverse fasi. È, inoltre, appena iniziata la somministrazione di un vaccino in Inghilterra, mentre in Italia è stato pubblicato un piano strategico della Presidenza del Consiglio, del Ministero della salute, dell’ISS, dell’Aifa e dell’Agenas sulle azioni che sarà necessario implementare per garantire la vaccinazione anti-Covid19, secondo standard uniformi, e per il monitoraggio e la valutazione tempestiva della vaccinazione stessa.

Anche il Comitato nazionale per la Bioetica (CNB) è intervenuto sul tema dei vaccini prima con il documento “La sperimentazione biomedica per la ricerca di nuovi trattamenti terapeutici nell’ambito della pandemia covid-19: aspetti eticidel 22 ottobre scorso e, nelle ultime settimane, con un nuovo documento su “I vaccini e Covid-19: aspetti etici per la ricerca, il costo e la distribuzione”.

Il CNB ha così proposto una riflessione etica sulla ricerca, sulla produzione e sulla distribuzione del vaccino contro il Covid-19, “partendo dalla consapevolezza delle condizioni di incertezza sul piano scientifico ed epidemiologico sul virus”.

Nonostante l’emergenza sanitaria abbia spinto notevolmente la ricerca in tale ambito, con la speranza di arrivare in tempi brevi ad un vaccino sicuro ed efficace, il Comitato ricorda come ciò non deve portare “a ridurre i tempi della sperimentazione, indispensabili sul piano scientifico, bioetico e biogiuridico, per garantire la qualità e la protezione dei partecipanti”.

I tempi medi per immettere un nuovo vaccino sul mercato sono di solito superiori ai 2 anni. La pandemia ha sicuramente portato a una velocizzazione delle procedure per il vaccino: tuttavia, “sebbene sia ovvio che le ricerche per un vaccino scientificamente valido ed efficace debbano avere una corsia preferenziale, al fine di tutelare la salute individuale e pubblica, l’emergenza non deve portare a ridurre i tempi o addirittura ad omettere le fasi della sperimentazione, definite dalla comunità scientifica internazionale requisiti indispensabili sul piano scientifico, bioetico e biogiuridico, per garantire la qualità, la sicurezza e l’efficacia di un farmaco”. Per il Comitato la possibilità di ridurre i tempi del vaccino va ricercata “semplificando le procedure amministrative per la revisione delle ricerche, eliminando le inefficienze amministrative e burocratiche”, ma non a discapito della sicurezza dello stesso.

Il CNB affronta poi il problema dei costi del vaccino, che potrebbero essere molto elevati. Sarà allora necessario “lavorare ad una strategia di contenimento insieme agli altri Paesi”, come quella proposta dall’Unione Europea che sta raccomandando una strategia comune europea con la doppia finalità del contenimento dei costi e dell’equa distribuzione.

Il Comitato raccomanda, infatti, di considerare il vaccino un “bene comune”, e attribuisce “alle politiche il compito di intervenire e controllare una produzione e distribuzione che non siano regolate unicamente dalle leggi di mercato”. Tale raccomandazione non è solamente un mero auspicio, “ma piuttosto un obbligo a cui deve far fronte la politica internazionale degli Stati”.

È, infatti, “eticamente doveroso raccomandare la collaborazione globale, l’apertura scientifica ed economica come unico valido percorso per superare questa crisi, a cui l’umanità è chiamata a fare fronte”. A livello internazionale dovrà essere allora previsto un coordinamento per la distribuzione dei vaccini, “nella consapevolezza che nessun Paese sarà completamente protetto se il mondo non sarà protetto”.

L’attenzione per l’equa distribuzione del vaccino contro il Covid-19 non dovrebbe restare un caso isolato, ma diventare “l’occasione per costruire una solidarietà internazionale che ponga fine alle gravi limitazioni nella tutela della salute che ancora permangono in molti Paesi”. Il tema è, allora, quello delle gravi diseguaglianze in ambito sanitario.

Per evitare nuove discriminazioni, soprattutto a discapito della popolazione più vulnerabile, ogni scelta di distribuzione del possibile vaccino dovrà fondarsi sul “principio morale, deontologico e giuridico generale della uguale dignità di ogni essere umano e di assenza di ogni discriminazione” e sul “principio morale integrativo dell’equità”, così come previsto anche a livello costituzionale dall’art. 3 Cost., che garantisce non soltanto una uguaglianza formale dinnanzi alla legge ma anche una eguaglianza sostanziale nelle condizioni diseguali di partenza, “con la considerazione di vulnerabilità per specifici bisogni”.

Importante sarà dare una informazione chiara, trasparente, adeguata e coerente alla popolazione, anche per quanto riguarda i criteri di priorità nelle vaccinazioni. Questi ultimi sono “stabiliti sulla base dell’identificazione di gruppi ‘più a rischio’ per l’attività lavorativa svolta o per le condizioni di età e di salute: l’esclusivo obiettivo della determinazione delle priorità consiste nell’esigenza etica di proteggere il più possibile ogni persona, nel rispetto dei principi di uguaglianza, alla luce dei doveri di solidarietà sociale (artt. 2 e 3 Cost.)”.

Il CNB auspica, inoltre, che l'attribuzione specifica a singoli gruppi sia definita sulla base di competenze multidisciplinari (medici, bioeticisti, giuristi, rappresentanti di pazienti, sociologi, statistici, ecc.) in modo che sia possibile valutare la situazione concreta al momento, in base “alla dinamica epidemiologica, alla sua incidenza sulle diverse fasce della popolazione, alla qualità e quantità di vaccino disponibile, al bilanciamento rischi/benefici”.

Un tema molto delicato e discusso è quello dell’eventuale previsione dell’obbligatorietà del vaccino. In via generale, il CNB ricorda come sia “sempre auspicabile il rispetto del principio che nessuno subisca un trattamento sanitario contro la sua volontà”, così come previsto anche dal secondo comma dell’art. 32 Cost.: la preferenza è per “l’adesione spontanea rispetto ad un’imposizione autoritativa, ove il diffondersi di un senso di responsabilità individuale e le condizioni complessive della diffusione della pandemia lo consentano”. A tal fine un ruolo centrale per incrementare l’adesione spontanea e la fiducia della popolazione sarà svolto da una trasparente e chiara campagna informativa sul significato individuale e sociale della vaccinazione e sui rischi e benefici del vaccino stesso.

Il Comitato è, però, anche “consapevole che sono riconosciute per legge nel nostro ordinamento ed eticamente legittime forme di obbligatorietà dei trattamenti sanitari, quali appunto il vaccino, in caso di necessità e di pericolo per la salute individuale e collettiva”.

Nel caso specifico della pandemia in atto, “che mette a rischio la vita e la salute individuale e pubblica, tanto più qualora non si disponga di nessuna cura”, il Comitato ritiene “eticamente doveroso che vengano fatti tutti gli sforzi per raggiungere e mantenere una copertura vaccinale ottimale attraverso l’adesione consapevole”. Tuttavia, nel caso in cui la gravità della situazione sanitaria perduri, considerata “l’insostenibilità a lungo termine delle limitazioni alle attività sociali ed economiche”, il Comitato ritiene “che - a fronte di un vaccino validato e approvato dalle autorità competenti - non vada esclusa l'obbligatorietà, soprattutto per gruppi professionali che sono a rischio di infezione e trasmissione di virus”. 

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Chiesa e bioetica

Congregazione per la Dottrina della FedeLettera “Samaritanus bonus” della  sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita (22/09/2020)

 

Testo documento

 

Conferenza stampa presentazione Lettera

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Articoli, contributi, interviste

Quella bimba salva è un vero affare

8 dic | F. Camon - Avvenire

La laicità serena di un cattolico gentile

6 dic | C. Cardia - Avvenire

Droghe, la cannabis fuori dalla lista

4 dic | G. Isola - Avvenire

Un aiuto contro l'aborto

4 dic | D. Poggio - Avvenire

Diritto, fede, cultura. Addio a Dalla Torre

4 dic | G. Cardinale - Avvenire

E' vita

3 dic | Avvenire

«Droga, basta giustificazioni»

3 dic | E. Lombardini - Avvenire

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Altri eventi, segnalazioni, news

9 dic 2020, Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della Vita UCSC, Milano: WEBINAR "Etica della libertà e della responsabilità. Lezioni sulla filosofia morale di ADRIANO BAUSOLA a vent’anni dalla morte".

PROGRAMMA

link ingresso evento - Inizio ore 15:00

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10 dic 2020, Unione Giuristi Cattolici Italiani: Convegno online sul tema " Perchè la famiglia è una risorsa anche economica?"

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